Nuova Generazione, il progetto riscopre gli Archivi Alinari di Firenze

Dal 21 novembre apre a Firenze la mostra Nuova Generazione. Sguardi contemporanei sugli Archivi Alinari, curata da Camera.

21 Novembre 2024 di Redazione

Gli spazi di MAD Murate Art District espongono dal 21 novembre 2024 la mostra Nuova Generazione. Sguardi contemporanei sugli Archivi Alinari. Prodotta e promossa da CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia e Fondazione Alinari per la Fotografia, l’esposizione nasce da un progetto di committenza atto a valorizzare gli Archivi Alinari di Firenze.

Curata da Giangavino Pazzola e Monica Poggi, in esposizione le opere di quattro artisti contemporanei: Matteo De Mayda, Leonardo Magrelli, Giovanna Petrocchi e Silvia Rosi.

Nuova Generazione, al via alla mostra

Un progetto inedito, che ha permesso di riscoprire l’immenso patrimonio della Fondazione Alinari, diventato pubblico grazie all’acquisizione della Regione Toscana. Il percorso espositivo presenta nuove opere di giovani fotografi e artisti, segnando un punto d’incontro tra patrimonio culturale e produzione artistica contemporanea.

Nuova Generazione, © Silvia Rosi,
Protektorat, 2023 — © Silvia Rosi, Protektorat, 2023

L’approccio intrapreso è multidisciplinare. Ad arricchire i due piani del centro civico per l’arte contemporanea del MAD saranno infatti installazioni ambientali, ubicate in quattro diversi spazi espositivi. Un luogo d’eccezione dunque per un progetto ambizioso, che non può che trovare in questa sede la sua massima espressione comunicativa.

Nuova Generazione, © Leonardo Magrelli,
dalla serie 57 giorni di immagini, 2023
1900 ca., Francesco Paolo Michetti, Studio per “Le
serpi”, Archivi Alinari — © Leonardo Magrelli,
dalla serie 57 giorni di immagini, 2023
1900 ca., Francesco Paolo Michetti, studio per “Le
serpi”, Archivi Alinari

Partendo dall’analisi e dallo studio del ricco patrimonio fotografico Alinari, gli artisti hanno dunque sviluppato dei percorsi inediti, dove passato e presente dialogano in armonia. I quattro progetti in mostra si snodano lungo profonde riflessioni sull’archivio: il rapporto tra verità e finzione, la natura del documento, la decostruzione degli immaginari e della conoscenza. Come risultato, l’esposizione rende visibile la processualità del lavoro dei fotografi, e gli stadi artistici che ne caratterizzano l’operato.

A corredo della mostra un volume edito Dario Cimorelli Editore, con la riproduzione di tutte le opere esposte e i saggi dei curatori del progetto.