8 Aprile 2020 di Redazione Redazione
Di solito, quando si tratta di catturare il dinamismo di un soggetto in rapido movimento, in fotografia ci sono due soluzioni: impostare un tempo di posa veloce per “congelare” l’istante (ottenendo quindi un’immagine nitida e definita), oppure rallentarlo per sfumare lo sfondo e infondere così un marcato senso del movimento. C’è però una terza via, meno percorsa ma che ci permette di ottenere risultati più creativi: scattare una serie di foto al soggetto che si sposta all’interno dell’inquadratura e unire i diversi fotogrammi in una singola immagine che mostri la sequenza completa del movimento. Questa tecnica funziona molto bene con la fauna selvatica come gli uccelli (nel nostro caso un fotogenico Martin pescatore) nel loro habitat naturale. Si tratta, in sostanza, di una procedura in due fasi: prima bisogna regolare la fotocamera per fotografare con tempi di posa e frequenze di scatto elevate, così da aumentare le chance di intercettare tutti i movimenti del soggetto; in un secon- do momento uniremo tutto in Photoshop. Possiamo dedicarci a questa tecnica in giardino, al parco o in qualsiasi luogo dove ci sia la possibilità di fotografare gli uccelli.

1# Usiamo treppiede e teleobiettivo

Teleobiettivo
Considerando il genere fotografico con cui ci confronteremo, utilizzare un teleobiettivo come il 150-600 mm, oppure un 70-300 mm o un 100- 400 mm è d’obbligo. Tuttavia, se il soggetto in movimento non è poi così lontano, possiamo affidarci anche a modelli dalla lunghezza focale più corta. A ogni modo, indipendentemente dall’ottica, dobbiamo avere un treppiede che ci assicuri un valido e stabile supporto per ottenere una composizione identica in ogni singolo fotogramma. Se il tele zoom ha un collare di supporto, approfittiamone per fissare l’obiettivo sul treppiede con il migliore bilanciamento possibile.

2# Mettiamo a fuoco

Messa a fuoco

Disattiviamo lo stabilizzatore. Mettiamo a fuoco sul ramo o sulla mangiatoia su cui pensiamo che l’uccello possa posarsi usando la modalità AF Singolo. Passiamo poi alla modalità MF (manuale) per bloccare la messa a fuoco, così che non cambi tra uno scatto e l’altro. Se non vogliamo che il ramo o la mangiatoia compaiano nell’inquadratura, ricomponiamo senza toccare l’anello di messa a fuoco, muovendo poi la testa del treppiede per ottenere l’inquadratura desiderata. Dopo aver osservato il comportamento del nostro Martin pescatore, abbiamo intuito che, dopo essersi immerso, sarebbe tornato sul solito ramo. Ci siamo quindi concentrati su questo punto, lasciando spazio a sufficienza all’interno del frame per il volo dell’uccello.

3# Le migliori impostazioni


Per assicurarci di avere le migliori probabilità di catturare ogni movimento, dobbiamo scattare una sequenza velocissima. Perché sia possibile, navighiamo nel Menu rapido della nostra Nikon e impostiamo la modalità Continuo H Esteso o equivalente. Per far sì che la fotocamera “congeli” il movimento, passiamo alla modalità Priorità di apertura e selezioniamo il diaframma più aperto tra quelli disponibili, modificando poi gli ISO fino a ottenere un tempo di posa di 1/1.000 di secondo o più veloce. Aspettiamo che l’uccello si piazzi sul ramo e scattiamo una raffica non appena deciderà di “decollare”.

4# Modifiche in post-produzione


Apriamo Adobe Bridge CC e selezioniamo le immagini della sequenza che desideriamo unire. Facciamo clic sulla prima, quindi, tenendo premuto [Maiusc], puntiamo sull’ultima. Spostiamoci in Strumenti>Photoshop>Carica livel- li in Photoshop CC e poi nel pannello Livelli (Finestra>Livelli) per vedere tutte le immagini raggruppate insieme. Ora dobbiamo mostrare ciascun Martin pescatore, quindi facciamo clic sull’icona Aggiungi maschera di livello e premiamo [Ctrl/Cmd+I] per rendere il livello del tutto nero e quindi nascosto. Con un pennello bianco dalla punta morbida, passiamo sull’area in cui è presente l’uccello per farlo comparire. Ripetiamo il processo sugli altri livelli, fino a quando tutta la sequenza non sarà completa.

Lascia un commento

qui