17 Maggio 2020 di Nicole Moglia Avatar

Con il titolo “Il mondo non si è fermato mai un momento”, tratto da una delle più note canzoni di Jimmy Fontana, prende il via il secondo progetto fotografico di Other Size Gallery by Workness di Milano. 

Cartoline d’autore

Nell’impossibilità di accogliere un pubblico presso le proprie sale, a causa dell’epidemia da Covid-19, lo spazio milanese decide di raggiungerlo direttamente a casa con una collezione di otto scatti di altrettanti fotografi. Otto immagini formato cartolina – realizzate dai fotografi Michela Battaglia, Davide Bertuccio, Roberto Boccaccino, Tomaso Clavarino, Gianpiero Fanuli, Vanessa Pallotta, Sara Palmieri e Francesca Todde – saranno infatti spedite, una a settimana dal 20 maggio all’8 luglio 2020, ai primi duecento che faranno pervenire la propria richiesta all’indirizzo othersizegallery@workness.it con indicato l’indirizzo postale al quale riceverle. Una “mostra delivery” che viene consegnata a casa, per un’esperienza fatta di attesa, bellezza e vicinanza, pur nella distanza.

Belvedere, 2015 ©Gianpiero Fanuli,

Belvedere, 2015 ©Gianpiero Fanuli

Per questa volta.. niente digitale

In un settore culturale che si è, nella maggior parte dei casi, affidato alla comunicazione digitale e alla virtualità, “Il mondo non si è fermato mai un momento” è invece un progetto “analogico” nato dall’ascolto di un’esperienza che nostro malgrado ha indotto tutti a rallentare e a riscoprire gesti e valori semplici. Per otto settimane, il tempo dei duecento destinatari sarà scandito dall’attesa di una cartolina, oggetto che tradizionalmente palesa, nell’assenza, una presenza: “Abbiamo bisogno di credere che da questa impasse possa nascere bellezza – afferma la curatrice Giusi Affronti – e, per questo, abbiamo immaginato un progetto – personale e collettivo – di narrazione condivisa attraverso otto cartoline d’autore”. Una narrazione che è al tempo stesso microscopica e macroscopica, indoor e outdoor, privata e pubblica, di questa particolare – e universale – Storia che l’Italia sta attraversando: la pandemia, il lockdown, la morte, la vita, la nostalgia del passato, le incertezze del futuro, l’isolamento, la connessione, le relazioni, il tempo.

©Roberto Boccaccino, 2019

©Roberto Boccaccino, 2019


Le cartoline arriveranno nella cassetta della posta delle persone quando queste saranno state, probabilmente, restituite alle loro vite normali (o quasi): per questo, ricevere una “cartolina-souvenir” che racconta le settimane in cui il mondo si è fermato equivale a collezionare otto fermo-immagini da un “viaggio distopico” che tutti abbiamo vissuto. Grande importanza assume, quindi, lo scarto temporale con cui le cartoline verranno spedite. Un viaggio, che non poteva che essere affidato all’interpretazione di otto fotografi che del “fermare il mondo” hanno fatto una professione. La fotografia è, infatti, l’arte della memoria: seleziona, nel flusso del tempo, un momento da conservare, mentre quelli precedenti e quelli successivi scivolano via. La fotografia offre la possibilità di salvare un ricordo, personale e collettivo, e di restituirlo.

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