Pangea Photo Festival si interroga su temi cruciali per il nostro futuro attraverso le immagini di cinque autori internazionali.

21 Giugno 2022 di Redazione Redazione

Va in scena fino al 18 settembre 2022 sull’Appennino Reggiano la seconda edizione di Pangea Photo Festival. Attraverso cinque mostre di fotografia open air, visitabili 24/7, la kermesse ci invita a prendere coscienza di temi cruciali per il futuro della società e del pianeta.

Protagonisti di questa edizione, Linda Bournane Engelberth, Francesco Pistilli, Carolina Rapezzi, Nadia Shira Cohen e James Whitlow Delano.

La Terra sommersa dai rifiuti

A Ginepreto (Castelnovo ne’ Monti) è allestita Drowning in plastic di James Whitlow Delano, documentarista americano con base a Tokyo. Curata da Marta Cannoni e Livia Corbò dell’agenzia Photo Op, la mostra indaga la piaga dei rifiuti di plastica, invitando le persone a una profonda riflessione.

Come documentano le immagini, la Terra sta letteralmente annegando nella plastica che abbiamo gettato via. Nel 2017, infatti, il mondo aveva prodotto un totale complessivo di 8,3 miliardi di tonnellate di plastica. La maggior parte è nelle discariche, ma altri 8 milioni di tonnellate cubiche finiscono ogni anno negli oceani. La plastica è letteralmente in ogni angolo del globo terrestre.

Pangea Photo Festival
Burning dreams di Carolina Rapezzi

In Burning dreams, alla Pineta di Monte Bagnolo, Carolina Rapezzi ci porta nel deposito rottami di Agbogbloshie ad Accra, in Ghana, una delle discariche di rifiuti elettronici a cielo aperto più grandi del mondo.

Nonostante la Convenzione di Basilea, stipulata nel 1992 per ridurre e prevenire il commercio di rifiuti pericolosi dai Paesi sviluppati a quelli meno sviluppati, gli apparati elettronici finiscono per essere smantellati e bruciati in questa e altre discariche, dopo averne estratto materie prime come rame e alluminio. I lavoratori trattano i rifiuti elettronici giorno dopo giorno senza alcuna protezione o regolamentazione, con gravissime conseguenze per la loro salute.

Pangea Photo Festival dà voce a tutti

Alla Pineta di Casina, la mostra inedita in Italia Outside the binary, di Linda Bournane Engelberth, esplora il mondo delle persone con una identità di genere non definita. Lo scopo di questo lavoro è di mostrare queste persone, ascoltare il loro punto di vista, dimostrare che esistono a qualsiasi latitudine, normalizzare le loro esistenze e la percezione che il mondo ha di loro.

Outside the binary di Linda Bournane Engelberth

Ai Giardini di via Monzani a Castelnovo ne’ Monti, è esposto il reportage Lives in limbo di Francesco Pistilli (vincitore del premio World Press Photo 2018). Le immagini raccontano la vita dei migranti abbandonati al freddo di un’incertezza senza fine e documentano l’inasprimento della cosiddetta rotta balcanica, che nel 2017 ha bloccato in Serbia migliaia di rifugiati in viaggio verso l’Europa.

Impossibilitate a proseguire, quasi 1.200 persone hanno trascorso quell’inverno in magazzini abbandonati dietro alla stazione ferroviaria di Belgrado, senza elettricità, riscaldamento, acqua e servizi igienici.

Pangea Photo Festival
Lives in limbo di Francesco Pistilli

Il futuro delle api e nostro

Infine, lungo la salita alla Pietra di Bismantova, vicino a Castelnovo ne’ Monti, è allestita la mostra God’s Honey di Nadia Shira Cohen. Le fotografie, esposte per la prima volta in Italia, mettono in evidenza come la vita delle api, insieme a quella delle popolazioni locali, sia sempre più a rischio in Messico.

God’s Honey di Nadia Shira Cohen

Per secoli, infatti, gli apicoltori maya hanno lavorato in equilibrio con la natura, tanto da rendere la penisola dello Yucatan uno dei maggiori produttori mondiali di miele. Nel 2011, però, il governo messicano ha iniziato a offrire sussidi agli agricoltori disposti a coltivare la soia, consentendo l’ingresso di semi OGM nella regione.

Gli agricoltori della comunità mennonita, gli unici a potersi permettersi la quantità necessaria di terra e macchinari, hanno aderito in gran numero alla nuova opportunità, che ha avuto disastrosi effetti sulle api e sulla produzione di miele.

Nel 2015 la Corte Suprema ha, così, deciso di vietare la soia OGM. Nonostante i divieti, gli agricoltori Mennoniti hanno continuato impunemente a coltivare la soia, disboscando progressivamente la foresta pluviale dello Yucatan per fare spazio alle coltivazioni.

Info

Pangea Photo Festival si inserisce nel contesto della quinta edizione de L’Uomo Che Cammina, evento dedicato al rapporto tra l’uomo, l’ambiente naturale e la dimensione del sacro, nato a Castelnovo ne’ Monti, in provincia di Reggio Emilia.

È finanziato dal Comune di Castelnovo ne’ Monti e dagli sponsor privati Energee3 e Thedotcompany e con il sostegno di Coop Alleanza 3.0.

Programma completo: www.pangeaphotofestival.it

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