Considerato il fotografo di paesaggi urbani più famoso al mondo, nonché tra i primi esponenti del genere, Gabriele Basilico nasce a Milano nel 1944 laureandosi nel 1973 in architettura. Ben presto, però, abbandonando questa strada, Basilico si appassiona alla fotografia, dedicandosi al reportage umanistico e all’indagine sociale. Non tarda poi a coniugare questa nuova passione con i suoi studi in architettura, divenendo un testimone attento delle trasformazioni dello spazio urbano. Nel 1982 pubblica il libro Milano. Ritratti di fabbriche, che lo farà conoscere a livello internazionale. Nel 1984 è l’unico italiano tra i fotografi ingaggiati dal governo francese per un progetto di documentazione paesaggistica intitolato Mission photographique de la DATAR. Da quel momento Basilico viaggia in tutto il mondo, catturando con il suo obiettivo numerose città e i loro spazi architettonici: da Beirut, sconvolta dalla guerra, a Berlino, da Rio de Janeiro a Mosca, da Shanghai a Istanbul, pubblicando numerosi libri ed esponendo le sue fotografia in moltissime mostre. La sua carriera si interrompe alla morte, nel 2013, ma i suoi scatti rimangono sempre attuali, un punto di riferimento imprescindibile per chiunque si occupi di fotografia e di architettura.
Immagine in evidenza
Gabriele Basilico, Veduta del ponte Sant’Angelo e del Vaticano, 2010, stampa ai sali d’argento su carta baritata, 50 x 61 cm, © Venezia, Fondazione Giorgio Cini