Polaroid mint
Disponibile in cinque colori, mint è una “instant camera” digitale che ci permette sia di catturare le immagini su MicroSD (non inclusa) sia di stamparle immediatamente su carta in formato Zink. L’alloggiamento per la carta può ospitare una decina di supporti nel formato 5 x 7,6 cm. Un set da 50 fogli su Amazon costa circa 25 euro, per cui ogni piccola copia ci verrà a costare 0,50 €, non poco. A differenza delle tipiche stampe a sviluppo chimico, però, qui i tempi di attesa sono di poche decine di secondi, ed è possibile far seguire immediatamente altri scatti al primo, anche mentre la stampa è in corso d’opera. Non ci sono serbatoi di inchiostro. Il procedimento prevede la semplice attivazione tramite calore di cristalli di colore già presenti all’interno del supporto Zink stesso e protetti da un rivestimento polimerico esterno. La fotocamera ha la forma di uno stretto parallelepipedo che va impugnato in verticale. L’idea è quella di assecondare la tendenza del momento in ambito smartphone che porta sempre più spesso a produrre foto e video in senso appunto, verticale. Nulla ci vieta, in ogni caso, di scattare in orizzontale! Sulla parte frontale, oltre all’apertura dell’obiettivo, trovano spazio un piccolo specchio utile per i selfie e un flash led automatico. Sul lato sinistro, invece, ci sono quattro pulsanti rispettivamente per l’accensione di mint, per l’attivazione del timer dell’autoscatto (da 10 secondi), per la selezione del tipo di cornice (stile Polaroid o “a tutta pagina”) e per la scelta delle modalità di scatto (a colori, in bianco e nero o seppia). Come instant camera, mint si rivela molto divertente. Adatta a tutta la famiglia, genera stampe dal piacevole look rétro e, anche in condizioni di luce non perfette (per esempio in città di sera), durante le prove non ha mancato di regalarci qualche bella soddisfazione! Consideriamola una instant toy-camera (certo, un po’ costosa, visto che è in vendita a circa 120 €) e non rimarremo delusi.
I difetti: la presa, viste le dimensioni ultracompatte del dispositivo, non è delle più comode e salde (è indispensabile applicare la cinghia in dotazione), e il pulsante di scatto, piazzato sul lato corto superiore, è fin troppo sensibile: durante le prove ci è capitato di scattare qualche foto in maniera del tutto involontaria semplicemente tirando fuori la macchina dalla tasca. Inoltre, scaricate sul computer e viste a monitor, le foto da 16 megapixel rivelano dettagli molto impastati, difetto che, ovviamente, non si nota nelle stampe mignon.