Inaugura a Monza la mostra di Benedetta San Rocco, giovane artista visiva tra le vincitrici del Premio Musa 2022.

12 Dicembre 2022 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Inaugura giovedì 15 dicembre 2022 a Monza la mostra di una delle vincitrici del Premio Musa per fotografe italiane, Benedetta San Rocco. È lei, infatti, la Prima Classificata del settore Progetto personale, Fotografia concettuale, Ricerca, Still life della quarta edizione del premio promosso da Musa Fotografia.

A Benedetta San Rocco si affiancano Martina D’Agresta con Tempra per il settore Reportage e Lidia Caputo con Oltre l’apparenza – L’espressione naturale nell’interpretazione fotografica per il settore Ritratto. Menzione d’onore 2022 a Elena Zottola con Prosféro.

Premio Musa: Benedetta San Rocco tra le vincitrici

Artista visiva, Benedetta San Rocco (1991) si aggiudica il Premio Musa nel settore Progetto personale, Fotografia concettuale, Ricerca, Still life con il progetto Chocolate & dirty clothes.

“Antonio Pantalone lasciò l’Italia per cercare lavoro. La sua vita fu perennemente sospesa tra due realtà: il luogo di lavoro straniero e il piccolo paese d’origine in Abruzzo. Nel mezzo la dogana. Lì l’immigrato Antonio non ha nulla da dichiarare. Solo “panni sporchi e cioccolata per i bambini”. 

Nel 1962 nel cantiere di Brugg cedette un rinforzo. Crollarono tonnellate di terra. Dopo dodici ore di scavi, i soccorritori trovarono due persone, una vittima e un sopravvissuto. Antonio fece da scudo. Probabilmente salvò la vita ad Angelo Lezoli. Come lui emigrato dall’Italia. 

Angelo tornò a casa. Antonio no.

Antonio Pantalone era mio nonno e aveva 39 anni. 

Io non l’ho mai conosciuto eppure la sua storia fa parte della mia. Partendo da un’immagine mancante sono arrivata altrove: dal momento dell’incidente le strade della mia famiglia e quella dei Lezoli si sono divise. Solo dopo una lunga ricerca, io le ho intrecciate di nuovo in questo progetto. 

È sempre stato desiderio di mia madre incontrare la persona che per ultima aveva visto vivo suo padre e che per ultima sicuramente aveva sentito la sua voce. Dopo oltre cinquanta anni di infruttuose ricerche io sono riuscita a trovarla. 

Ho sfogliato e risfogliato i quotidiani e i settimanali dell’epoca che parlavano dell’incidente e che mia madre custodiva gelosamente per cercare qualche indizio. Lì erano riportati solo la provincia di provenienza, Parma, e il nome di Angelo Lezoli ma, come quello di mio nonno, era stato trascritto male. Dopo numerosi tentativi, tutti vani, sono riuscita a risalire al suo vero nome.

Grazie a un database digitale di lapidi, ho riconosciuto il suo volto, che avevo imparato nel tempo a delineare attraverso le fotografie di quei giornali. E anche se ormai era un viso diverso, invecchiato, non ho avuto alcun dubbio, e così mi sono messa in contatto con uno dei figli.

Per questo lavoro ho scelto di utilizzare solo le immagini che ho trovato negli archivi delle nostre due famiglie. Attraverso i racconti di mia madre sono riuscita a costruire un immaginario. Ho collezionato frammenti, spazi interstiziali e dettagli impalpabili per raccontare un’assenza che si manifesta sempre, per riflettere su quanto rimane a chi aspetta al di qua del confine”. 

Info

L’inaugurazione si terrà alle ore 18.30 presso Musa Fotografia (Via Mentana 6, Monza). Seguirà festa di chiusura per le vacanze natalizie di Musa Fotografia.

www.musafotografia.it

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