Con un progetto che racconta il tema del bisogno di acqua, Alessandro Cinque vince la XIX edizione del Premio Ponchielli.

19 Dicembre 2023 di Redazione Redazione

È Alessandro Cinque il vincitore del Premio Ponchielli, riconoscimento organizzato e promosso dal GRIN (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale), dedicato al photo editor Amilcare G. Ponchielli. Un premio che, anche in questa XIX edizione, attraverso gli oltre 270 progetti candidati, racconta la complessità della realtà che ci circonda, le problematiche delle nostre società, l’orrore della guerra, le sfide ambientali e le scelte di vita alternative.

A giudicare i lavori la giuria presieduta da Roberta Valtorta, storica della fotografia, e composta da Maria Stiffoni Ponchielli, Barnaba Ponchielli, Federica Berzioli e Benedetta Donato, in qualità di membri del GRIN; Paolo Woods, fotografo e direttore artistico del festival Cortona On The Move; Marco Zanella, vincitore dell’edizione della scorsa edizione; e Andrea Comollo, responsabile comunicazione di WeWorld Onlus.

Alessandro Cinque vince il Premio Ponchielli

A trionfare in questa edizione è dunque Alessandro Cinque con Fog Nets. Combattere la mancanza d’acqua con la nebbia, progetto che racconta il sistema artigianale e a basso costo ideato dall’ingegnere Abel Cruz di Lima per ottenere dalla nebbia acqua per uso domestico. Lima, capitale del Perù, è la seconda città del mondo costruita in un deserto, dopo Il Cairo, ed è caratterizzata da una migrazione interna molto alta che dà vita a quartieri dove spesso mancano i servizi essenziali.

Roberta Valtorta, presidente di giuria, ha commentato: “Il tema del bisogno di acqua è di particolare attualità in tutto il mondo globalizzato. L’autore affronta la questione con ammirevole equilibrio tra le figure umane e il paesaggio attraverso riprese misurate e sapientemente controllate. L’atmosfera grigia e opaca creata dalla nebbia, che confonde il giorno con la notte, non solo conferisce omogeneità e coerenza a tutto il lavoro, ma diventa metafora di una condizione umana schiacciata e omologata dalla povertà, aggiungendo inoltre alle immagini una patina di sapore storico, come se la realtà della metropoli peruviana fosse sprofondata in un tempo lontano e indefinibile”.

“Un ulteriore aspetto importante è la coincidenza tra una condizione di vita carica di problemi (di cui la mancanza d’acqua diviene simbolo) e la positività della soluzione trovata e condivisa a livello di comunità, qui espressa dai gesti delle persone, dalle espressioni dei volti, in particolare quelle dei bambini e, infine, dalle luci del vasto paesaggio urbano, quasi piccole stelle di buon auspicio”.

Il lavoro di Alessandro Cinque sarà esposto alla prossima edizione del festival Cortona On The Move, da luglio a ottobre 2024.

Le menzioni e il Miglior libro dell’anno

Ad aggiudicarsi le menzioni sono Michele Borzoni e Rocco Rorandelli con Environmental Spring. Attivisti climatici e ambientali in Europa, progetto che racconta l’attivismo ambientale in Italia, Germania, Portogallo, Belgio, Austria, mettendo in evidenza il coinvolgimento civile delle nuove generazioni. E Davide Monteleone con Critical Mineral and Energy Switch, progetto che esplora la relazione tra il processo di transizione energetica e le risorse necessarie per metterlo in atto e le implicazioni ambientali, sociali, economiche e geopolitiche legate alla crescente richiesta di minerali strategici.

Davide Monteleone
Davide Monteleone, Critical Mineral and Energy Switch

Inoltre, Presente infinito di Armando Perna (Rubbettino editore) ha ottenuto il riconoscimento di Miglior libro dell’anno. Queste le motivazioni della giuria: “Il volume presenta un tema non facile – il contraddittorio paesaggio antropizzato calabrese – secondo un metodo documentario rigoroso, coerente e totalmente privo di retorica, a cui corrisponde un design essenziale, serio, chiaro”.

WeWorld e il Premio Ponchielli

Anche in questa edizione WeWorld è a fianco del Premio Ponchielli attraverso la “Menzione speciale WeWorld” per il miglior progetto fotografico sul tema dei diritti delle donne e della parità di genere. Ad aggiudicarsi il riconoscimento è Annalaura Cattelan con Dreaming of Zeno. Il progetto vede protagoniste Martina e Sara che si sono unite civilmente nel 2017 e fin da subito hanno deciso che il loro figlio, se maschio, si sarebbe chiamato Zeno. Il lavoro racconta la loro esperienza a Barcellona, dove sono andate per accedere alla procreazione medicalmente assistita (PMA), vietata in Italia alle coppie di donne.

Annalaura Cattelan
Annalaura Cattelan, Dreaming of Zeno

Andrea Comollo, responsabile comunicazione WeWorld, ha commentato: “Annalaura Cattelan vince la Menzione WeWorld per il miglior lavoro sui diritti delle donne e la parità di genere con una narrazione fotografica pulita, che tiene insieme la dimensione umana della coppia e quella del contesto in cui deve muoversi, in cui le due madri sono costrette ad andare fuori dall’Italia perché Zeno possa nascere. Annalaura Cattelan racconta con intimità e determinazione una storia di amore e lotta per i diritti”.

La menzione GRIN per WeWorld è invece andata a Weber Hugo per Moimom. L’autore è il figlio di una ragazza madre, con cui ha avuto un rapporto molto difficile. Quando la donna, a 42 anni, ha avuto un grave ictus che ha lasciato danni permanenti, si sono riavvicinati. La fotografia è diventata una sorta di terapia che ha cambiato il loro rapporto.

www.grinphotoeditor.it

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