15 Maggio 2020 di Nicole Moglia Avatar

FIOF, Fondo Internazionale per la Fotografia Video e Comunicazione, in rappresentanza dei suoi associati, circa dodicimila fra fotografi, operatori video, grafici, addetti alla comunicazione, laboratori di stampa, ha lanciato un appello per la crisi del settore utilizzando l’hashtag #RiaprirePerFareCosa.

Quale Fase Due?

La fase 2, che si preannuncia come una fase di ripresa, resta per il nostro settore assolutamente incerta. Infatti, come ben sappiamo, il nostrosettore vede il 90% del fatturato provenire da commissioni legate al mondo delle cerimonie ed eventi, quali matrimoni, battesimi, comunioni, tutto ciò che attiene l’ambito cerimoniale e ludico, ma anche eventi di promozione del territorio e di diffusione della cultura dell’immagine. Tali attività sono state folgorate, ad inizio della stagione annuale lavorativa. Marzo ed aprile, invece di essere il momento di lancio delle nostre attività professionali, hanno visto un improvviso azzeramento del lavoro, non solo nell’immediato, ma anche per i mesi a seguire, segnati da agende lavorative vuote a causa di un susseguirsi di disdette e posticipazioni a data da destinarsi. Pertanto, la FIOF, afferma che i suoi associati non saranno in grado di ripartire prima della prossima stagione, ovvero aprile 2021. Riaprire le attività ora si rivelerebbe utile solo ad aggiungere altri costi.

L’appello

Dopo aver preso atto delle misure emanate dal Governo, sia in ambito socio-sanitario che professionale, e dopo aver constato che dette misure non consentono al settore di superare un anno lavorativo di black out, la FIOF ha lanciato una petizione chiedendo un intervento in conto capitale che vada a coprire il sostentamento delle attività, fino alla reale ripresa della stesse, ovvero aprile 2021. Nello specifico, la richieste è di un contributo a fondo perduto di € 19.000,000 per l’anno in corso, o in alternativa, un contributo mensile pari a € 1.500,00 per l’anno in corso. Un tale apporto è quanto ritenuto necessario per far fronte alle spese di gestione delle attività, che attualmente sono e resteranno inattive, ovvero: oneri fiscali e contributivi, di pertinenza nazionale e comunale, locazioni, utenze di vario genere, e spese per il sostentamento familiare. La FIOF si dice certa che questo aiuterebbe non solo economicamente, ma anche psicologicamente, gli operatori del nostro settore ad affrontare questa crisi e ad accelerare la ripresa di un tessuto produttivo, che oggi rappresenta la sfera ludica, sociale, folkloristica, creativa ed innovativa che lega la nostra professionalità al culto e alla tradizione italiana.
Per ulteriori informazioni, visita il sito ufficiale della FIOF, la pagina Facebook o la pagina Facebook dedicata.
Per firmare la petizione, clicca qui.

Contatti

Email: segreteria@fiof.it 
Presidente FIOF, Ruggiero Di Benedetto: +39 328 6730372
Segreteria: +39 320 7448067

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