29 Ottobre 2020 di Redazione Redazione

Un ritratto (fotografico) è fatto di tante ‘p’: posa, psicologia, pazienza, professione e professionalità, protagonisti, punctum… È il risultato dell’attimo in cui si consuma una performance che contiene una serie di emozioni e di sfaccettature, riflesso della personalità degli attori: davanti e dietro l’obiettivo.  Per Roland Barthes è un campo chiuso di forze. Il noto critico e semiologo francese ne parla in uno dei suoi saggi più noti, La camera chiara. Nota sulla fotografia (1980). “Quattro immaginari vi s’incontrano, vi si affrontano, vi si deformano. Davanti all’obbiettivo, io sono contemporaneamente: quello che io credo di essere, quello che vorrei si creda io sia, quello che il fotografo crede io sia, e quello di cui egli si serve per far mostra della sua arte”. Parole che sono la sintesi di come la fotografia debba essere sempre considerata la traccia visibile della soggettività di uno sguardo.

Francesco Montanari, Andrea DeLogu © Marina Alessi

Francesco Montanari, Andrea DeLogu © Marina Alessi

+D1 –Ritratti corali

Per Marina Alessi quello sguardo traduce innegabilmente una scelta professionale che risale alla fine degli anni Ottanta. Ideale proseguimento della performance fotografica Legàmi (2019) e il precedente Legàmi al femminile, il progetto +D1 –Ritratti corali entra nello spazio della Galleria Gallerati con una nuova serie di ritratti fotografici che va ad arricchire un repertorio che contempla donne, uomini, coppie, famiglie, generazioni a confronto. La fotografa ha ritratto tra gli altri, Andrea Delogu, Francesco Montanari, Daniele Di Gennaro, Luca Briasco della casa editrice Minimun Fax, Umberto Ambrosoli, Elisa Greco, Amanda Sandrelli, Serena Iansiti, Emiliano Ponzi, Stefano Cipolla, Chicco Testa, Marco Tardelli, Mario Tronco con tre musicisti dell’Orchestra di piazza Vittorio, e Sonia (Zhou Fenxia) con la sua famiglia. Volti e corpi che attraverso il body language si fanno portavoce di storie personali che sconfinano nelle dinamiche psicologiche e sociali. Ansie, trepidazioni, insicurezze, ma anche felicità, amore, condivisione, unione… in questi ritratti leggiamo stati d’animo, emozioni più o meno sfuggenti come raggi proiettati oltre una distanza di grandezze omogenee.

Massimo Popolizio, Emanuele Trevi © Marina Alessi

Massimo Popolizio, Emanuele Trevi © Marina Alessi

“Ho sempre fotografato persone: mi piace la complicità che si crea quando le ritraggo e questa maniera di entrare in punta di piedi nel sentimento, nel legame. Soprattutto quando si tratta di ritratti di gruppo – famiglie con figli – ragiono molto in libertà. Non c’è la finzione della messa in posa. Anche per questo i miei ritratti rimangono classici, non di maniera: ritratti di cuore”. Cercare il punto d’incontro vuol dire mettersi in gioco, sia per i soggetti che per l’autrice. L’imprevisto è altrettanto importante,  Quello di Alessi non è il tradizionale affanno nel cogliere illusoriamente ‘l’anima’ del soggetto che è di fronte a lei e al suo apparecchio fotografico, piuttosto a intercettare il suo sguardo è il momento che, come un’alchimia, sintetizza l’essenza dell’incontro tra gli esseri umani. Decisiva è la scelta di utilizzare un fondale neutro dove la presenza (o l’assenza) della gestualità pone gli attori su un unico piano, evita distrazioni e riconduce l’immagine all’interno di confini atemporali in cui la sospensione è enfatizzata dall’utilizzo del linguaggio del bianco e nero. Eppure, alla dilatazione temporale prodotta dall’oggetto-ritratto fotografico corrisponde la necessità di tempi di lavoro piuttosto veloci, soprattutto quando l’azione è performante e la tensione del momento incalzante. Un procedimento che la fotografa ha affinato nel tempo, attraverso l’esperienza quasi decennale dei ritratti fotografici degli scrittori e dei personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo realizzati per Vanity Fair al Festivaletteratura di Mantova con la Polaroid Giant Camera 50×60 e con la Linhof Technika dotata di lastrine 4×5.
Marina Alessi porta fuori la sua ‘scatola vuota’ (ovvero lo studio), munita della fotocamera, del cavalletto, del fondale e del bank (o soft box) che garantisce una diffusione omogenea della luce e restituisce maggiore dettaglio al soggetto, pur conservando la qualità luminosa di morbidezza. È lì, in quella zona neutra, che avviene l’incontro. In fondo, come diceva Irving Penn, “fotografare una persona è avere una storia d’amore, per quanto breve”.

di Manuela De Leonardis – curatrice della mostra

Marina Alessi

(Roma, 1960; vive e lavora a Milano), fotografa specializzata in ritratti, Marina ha colto attraverso il suo obiettivo i protagonisti del mondo del teatro, del cinema, della cultura e della televisione, seguendoli sui set, sui palcoscenici e nella vita come ritrattista e fotografa di scena. Per dieci anni ha utilizzato e portato ai massimi livelli i ritratti con Polaroid Giant Camera: la macchina fotografica costruita in 5 esemplari in tutto il mondo che permette la realizzazione di ritratti in pellicola Polaroid formato 50×60, veri e propri pezzi unici. Ama l’incontro e la contaminazione e prosegue la ricerca iniziata con gli street artist italiani, illustratori e pittori, fondendo i ritratti fotografici in bianco e nero con la loro arte. Ha pubblicato i libri fotografici: 44+1 AutoRitratti – fotografia e street art gioco a due (Vallecchi 2009, introduzione di Dario Fo e testo critico di Roberto Mutti); Facce da leggere – 282 ritratti di scrittori (Rizzoli 2010, prefazione di Sandro Veronesi), Zelig – 25 anni di risate (Mondadori 2012). Tra le mostre recenti: 2020, Galleria a Cielo Aperto, Bibbiena (collettiva a cura del CIFA); 2019, Legàmi, Spazio Kryptos, Milano (personale a cura di Filippo Rebuzzini); 2018, Facce da Leggere, Pontremoli Foto Festival, Pontremoli; 2015, Partita Doppia, Studio Lombard, Milano (personale); Legàmi, Carcano Centro d’Arte Contemporanea, Milano (personale a cura di Elisa Greco); 2008, AutoRitratti 44+1, Auditorium Parco della Musica, Roma (personale a cura di Gianluca Marziani); Sguardi in camera (progetto di foto censimento – ritratti di famiglia al femminile), SI FEST, Savignano sul Rubicone; 2007, Facce da leggere, Palazzo Ducale, Mantova (personale).

Informazioni pratiche

Titolo: +D1 –Ritratti corali
Autrice: Marina Alessi
A cura di: Manuela de Leonardis
Dove: Galleria Gallerati, Via Apuania 55, Roma
Quando: dal 9 novembre al 2 dicembre 2020
Orari: da lunedì a venerdì ore 17-19 (giorni e orari diversi su appuntamento)

Lascia un commento

qui