Le foto “di famiglia” non devono essere necessariamente delle istantanee, dei semplici scatti rubati durante i compleanni o le vacanze. Con l’approccio del professionista, immaginandoci su un vero set, riusciremo a realizzare immagini che saremo orgogliosi di mostrare a parenti e amici – e che ci accompagneranno per il resto della nostra vita come splendidi ricordi. Dimentichiamoci l’improvvisazione: occorrerà scegliere gli obiettivi più adatti.impostare la fotocamera nel modo giusto, pianificare nel dettaglio le sessioni, allestire la scena come si deve e, non da ultimo, gestire al meglio i “modelli” (in particolare i più piccoli!), possibilmente facendo divertire tutti!
2#Scattiamo i bimbi
- Abbassiamoci ad altezza bambino. Portare l’obiettivo al livello degli occhi del soggetto crea di solito fotografie più intime ed espressive rispetto allo scatto da una posizione eretta. Non è facile abbassarsi ad altezza bambino, a meno che vengano tenuti in braccio. Stenderli su un letto è un ottimo modo per ottenere lo stesso effetto senza inutili contorsionismi. Per inginocchiarsi e restare in quella posizione per tutta la durata dello shooting è meglio procurarsi un cuscinetto.
- Guardiamoli negli occhi e sorridiamo. Spiega Louise: «Ricordatevi ogni tanto di “spuntare” fuori da dietro l’obiettivo, per mostrare per intero il vostro viso sorridente al bambino – lo rassicurerà. Tra uno scatto e l’altro, mettete giù la macchina e cercate un contatto visivo diretto, in modo da tenere il piccolo concentrato su di voi durante le riprese. Le persone che non hanno familiarità con i bimbi pensano che siano tutti uguali, ma in realtà la loro personalità inizia a manifestarsi molto presto: se farete lo sforzo di intrattenerli, ogni piccolo reagirà a modo proprio e voi otterrete immagini più personali e coinvolgenti».
- Cerchiamo di non sovraesporre. Quando ci dedichiamo ai primi piani, teniamo d’occhio la lettura dell’esposizione all’interno del mirino, ma continuiamo anche a controllare com’è venuta l’immagine usando il display sul retro. È fin troppo facile sovraesporre le aree più chiare della pelle e della biancheria. «Piuttosto che rischiare di “bruciare” le alte luci, tendo a sottoesporre leggermente per aumentare poi l’esposizione in Lightroom. È utile attivare l’opzione Avviso sovraesposizione dal menu Riproduzione della vostra EOS: le aree sovraesposte lampeggeranno nell’anteprima della foto».
- Evitiamo i periodi difficili. Sebbene i bambini si sviluppino al loro ritmo, ci sono fasi ben distinte che possono rendere più facile o, al contrario, più difficile fotografarli. «Le età che trovo particolarmente interessanti in relazione ai momenti salienti della vita del bambino sono: 3 mesi (è in grado di alzare la testa stando sdraiato sulla pancia); 6 mesi (impara a stare seduto), 9 mesi (riesce a stare in piedi) e 12 mesi (primi passi). Di solito consiglio ai genitori di aspettare se il loro bambino ha 4 o 5 mesi – sono spesso impegnati con la dentizione e non al massimo della forma. L’ansia “da separazione” dai genitori può essere un problema anche a 7 o 8 mesi».
- Scattiamo al mattino. I bimbi di solito danno il meglio di sé nelle prime ore della giornata, e il loro umore tende a peggiorare durante la giornata, fino alla inevitabile stanchezza della sera. Se possibile, puntiamo alla luce naturale di una finestra (meglio esposta a nord). Per non creare ombre dure, eventuali raggi diretti del sole vanno attenuati, magari con una tenda che faccia da diffusore.
Louise Downham
Louise, 37 anni, dopo essere stata la responsabile di una galleria fotografica, da otto anni ha deciso di dedicare tutto il suo tempo alla fotografia di famiglia, senza mai pentirsene. Il suo portfolio è enorme (solo sul suo sito personale ci sono circa 4.000 fotografie da cui prendere ispirazione). È specializzata in ritratti naturali, emozionali, dei bambini e delle loro famiglie.
www.louiserosephotography.com
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Ritratti di Famiglia. 1#Fotografia NewBorn