Un fotografo poliedrico
«Sono sempre impazzito per la fotografia agli animali, ma non ho la pazienza necessaria a una carriera in campo naturalistico», racconta John. «In realtà, lavoro in molti campi diversi: sono un fotografo di nozze e commerciale, organizzo laboratori, giro video e, naturalmente, mi occupo di ritratti agli animali domestici. L’aspetto più interessante è che la fotografia ai cani
mi ha aiutato a diventare un fotografo di nozze più completo, che la fotografia di nozze mi ha reso un fotografo di viaggi migliore, e così via! Penso che, se le tue immagini sono buone, alla gente non importi molto vederti impegnato su più generi».
All’opera con John: 1#Catturare l’attenzione dei modelli
Come abbiamo sentito dire milioni di volte, la fotografia è luce e anche John ha ben presente questo concetto. Il primo passo è muoversi intorno a Bally, per capire da quale angolazione può sfruttare al meglio la luce del sole. Grazie alla copertura nuvolosa, la giornata presenta una luce morbida e diffusa e il fotografo deve preoccuparsi soprattutto di catturare una scintilla di riflesso negli occhi di Bally, fondamentale per dare loro “vita”.
I primi scatti che John spiega agli studenti dei suoi workshop sono i ritratti statici, per cominciare a prendere la mano con le nuove tecniche. Quando fotografiamo animali non abituati alla fotocamera, magari un po’ timidi o nervosi, è una buona idea far loro conoscere il suono dello scatto e l’aspetto dei teleobiettivi. Avviciniamo la fotocamera al muso, scattando qualche foto a vuoto e offrendo premietti e biscottini: otterremo un’associazione positiva tra fotocamera e gratificazione. Ovviamente, ci sono cani che non hanno il minimo problema con la fotocamera: con loro, possiamo cominciare a scattare subito! Anche quando non sono spaventati dalla macchina, tuttavia, alcuni soggetti non sono modelli ideali. Molti cani hanno una soglia dell’attenzione piuttosto limitata e dobbiamo riuscire a trattenere il loro interesse con giochi o bocconcini. «Conoscere il soggetto è molto utile», dice John. «Per esempio, io so che Bally adora le palline da tennis, così ne alzo una sopra la mia testa per indurla a sedersi e guardare verso l’obiettivo!».
2#Le impostazioni di scatto
Subito dopo l’esposizione, secondo John è fondamentale conoscere i metodi di messa a fuoco per lavorare con i cani – soggetti spesso vitali e vivaci, che può essere difficile tenere nitidi. Gli occhi devono essere il punto focale di qualsiasi ritratto, ma come li agganciamo con un soggetto che non ha intenzione di stare fermo? «Io uso la messa a fuoco dal dorso», spiega John. «Metti a fuoco una volta, ma puoi ricomporre e continuare a scattare mentre la fotocamera continua a seguire il soggetto». Significa poter apportare piccole correzioni alla composizione e scattare in sequenza senza dovere ogni volta preoccuparci della messa a fuoco. L’esperto aggiunge: «Cambio la composizione di continuo, a seconda di come si comportano la luce o il cielo». È giusto passare un sacco di tempo in ginocchio o sdraiato per terra, per arrivare all’altezza degli occhi dei soggetti e catturarne immagini più intime.
Oltre a tenere nitidi gli occhi del cane, dobbiamo preoccuparci anche della loro illuminazione. Dopo qualche semplice ritratto, John ricomincia a parlarci delle scintille luminose nello sguardo. In esterni, il cielo dà una naturale luminosità agli occhi, soprattutto se riusciamo a dirigere lo sguardo del cane leggermente verso l’alto (che è il motivo per cui John mostra la pallina a Bally tenendola alta sopra la testa).
3# Scatti dinamici
John Alexander
John è fotografo e videomaker. Lavora su moltissimi generi diversi, dai matrimoni ai viaggi ai ritratti di animali domestici e ha una lunga lista di clienti commerciali di ogni tipo.
http://www.jeaphotography.co.uk