Robert Doisneau, uno dei padri della fotografia umanista francese, è in mostra a Rovigo. Fino al 30 gennaio 2022, Palazzo Roverella ospita, infatti, una collezione imperdibile dei suoi scatti.
Robert Doisneau e la fotografia umanista
«Mi piacciono le persone per le loro debolezze e difetti. Mi trovo bene con la gente comune. Parliamo. Iniziamo a parlare del tempo e a poco a poco arriviamo alle cose importanti. Quando le fotografo non è come se fossi lì a esaminarle con una lente di ingrandimento, come un osservatore freddo e scientifico».
«È una cosa molto fraterna, ed è bellissimo far luce su quelle persone che non sono mai sotto i riflettori. Il fotografo deve essere come carta assorbente, deve lasciarsi penetrare dal momento poetico. La sua tecnica dovrebbe essere come una funzione animale, deve agire automaticamente».
Leggendo attentamente queste parole di Robert Doisneau si colgono, in tutta la loro forza, i tratti distintivi di quella corrente fotografica sorta in Francia nel secondo dopoguerra e conosciuta con il nome di fotografia umanista.
L’urgenza degli artisti, a quel tempo, era di registrare la vita che si riappropriava delle strade delle città, la speranza e il cuore delle persone e allo stesso tempo le cicatrici e i segni della Seconda guerra mondiale.
È in questo periodo che Doisneau scatta le sue più belle immagini ricche di pathos e di emozione, lasciandoci una testimonianza preziosa dell’Europa di metà Novecento.
Il reportage e la fashion photography
Sebbene le fotografie del suo periodo umanista – iconica quella del bacio di una coppia colta per strada a Parigi di fronte a un bistrot all’Hôtel de Ville – siano le prime che si evocano nell’immaginario collettivo non appena si legge il suo nome, Robert Doisneau nella sua carriera si è anche confrontato con il reportage impegnato, che lo ha condotto a documentare i sobborghi intorno Parigi, ma anche con la fashion photography firmando alcuni servizi per Vogue.
La monografia di Doisneau a Rovigo
Fino al prossimo 30 gennaio il Palazzo Roverella di Rovigo ospiterà una delle più grandi e approfondite monografie per celebrarne il suo indimenticabile lavoro.
Che si tratti di fotografie realizzate su commissione o frutto del suo girovagare per Parigi, nel lungo percorso espositivo, curato da Gabriel Bauret e composto da centotrenta scatti provenienti dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge, si delinea uno stile che mescola fascino e fantasia, ma anche una libertà d’espressione dove si incontrano surrealismo e un’intensa visione umana.