5 Marzo 2019 di Vanessa Avatar

La Fondazione MAST presenta una selezione di grandi immagini a colori del fotografo tedesco Thomas Struth che rappresentano l’avanguardia, la sperimentazione e l’innovazione nelle attività umane.  Realizzate nei siti industriali e di ricerca scientifica di tutto il mondo, le fotografie in mostra “mettono in discussione lo sviluppo della tecnologia come promessa unica del progresso umano”.

Nature & Politics: un viaggio alla scoperta di luoghi solitamente inaccessibili al pubblico, che mostra uno spaccato del mondo sconosciuto che sta dietro all’innovazione tecnologica

Nel 2007 ho avviato un’indagine su un nuovo corpus di opere dal titolo Nature & Politics, che mette in discussione il rapporto tra queste due categorie e lo sviluppo della tecnologia come promessa unica del progresso umano. Più di recente ho aggiunto a questo filone tre opere eseguite all’ospedale universitario della Charité di Berlino, che riguardano il rapporto diretto tra corpo umano e tecnologia e il tema della mortalità. In questo ambito, desidero indagare i processi attraverso i quali operano l’immaginazione e la fantasia”, afferma Thomas Struth, artista tra i più noti e affermati della scena internazionale, autore delle 25 fotografie di grande formato esposte nella PhotoGallery del MAST. La mostra Nature & Politics è un viaggio alla scoperta di luoghi solitamente inaccessibili al pubblico, che mostra uno spaccato del mondo sconosciuto che sta dietro all’innovazione tecnologica. Laboratori di ricerca spaziale, impianti nucleari, sale operatorie, piattaforme di perforazione sono fotografati con minuziosa attenzione, distaccata curiosità e con la capacità di osservare quelle caratteristiche degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle infrastrutture che i ricercatori, dopo ore, giorni e anni, faticano a vedere.
Thomas Struth punta la sua attenzione sulle macchine quali strumenti di trasformazione della società contemporanea ed esplora l’estetica dell’innovazione e della sperimentazione: registra la potenza e l’influenza esercitate in modo occulto dalle tecnologie avanzate sulla nostra esistenza. “Con queste immagini – spiega Urs Stahel, curatore della mostraStruth si muove in zone proibite, in mondi il cui accesso ci è solitamente precluso, e ci mostra una serie di sperimentazioni scientifiche e ipertecnologiche, di nuovi sviluppi, ricerche, misurazioni e interventi che in un momento imprecisato, nel presente o nel futuro, in modo diretto oppure mediato, faranno irruzione nella nostra vita e ne muteranno il corso”. “Per me è questione di chiedersi in che modo qualcosa che non esisteva in precedenza nella mente si possa materializzare in un concetto e diventare parte della realtà. Quando usiamo l’espressione ‘immagina qualcosa’, stiamo già riconoscendo la capacità del cervello di pensare per immagini”, spiega il fotografo. Ed è anche per questo motivo che Struth non crede nella funzione esplicativa delle didascalie.

Thomas Struth: il suo intento è stimolare la capacità di lettura delle immagini, da parte dell’osservatore

Per il fotografo – il cui intento è stimolare la capacità di lettura delle immagini, da parte dell’osservatore – il significato di uno scatto non si afferra semplicemente sapendo quello che mostra, come in una foto documentale, ma guardando oltre. “Le fotografie tecnologiche, pur essendo così nitide, precise e bilanciate, non sono mai in grado di trasmetterci informazioni precise. Questi universi sono e restano insondabili, senza legende, senza spiegazioni e contestualizzazioni”, aggiunge il curatore. Al livello 0 della Gallery, nella video proiezione Read This Like Seeing It for the First Time del 2003, l’artista rappresenta il lavoro umano, la capacità propria dell’uomo di operare con la massima precisione manuale e artistica. Il video, che registra cinque lezioni di chitarra classica svolte da Frank Bungarten con gli studenti dell’Accademia musicale di Lucerna, illustra l’interazione puntuale tra insegnante e studenti, lo scambio necessario tra insegnamento e apprendimento, tra il dare e il ricevere. “In questa nostra epoca, in cui assistiamo a un portentoso balzo in avanti verso una progressiva robotizzazione del mercato del lavoro, è di importanza cruciale osservare con attenzione e dare risalto a ciò che l’uomo è capace di fare”, afferma Urs Stahel.

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