2 Aprile 2020 di Redazione Redazione
La fotografia “ravvicinata” prevede l’uso di obiettivi in grado di mettere a fuoco molto più da vicino rispetto alle ottiche che definiamo standard. La fotografia macro apre un mondo di possibilità, ma prevede costose ottiche specialistiche. Certo, si tratta innegabilmente di un investimento da fare se vogliamo  dedicarci alle macro con regolarità – per via di qualità strutturale, capacità dell’autofocus e in alcuni casi stabilizzazione. Solo che non è un investimento trascurabile: anche i modelli entry-level partono da 300o-400€. Non è una cifra risibile per un genere di nicchia, che magari non siamo nemmeno ancora sicuri ci appassioni: per questo vogliamo indicarvi quattro modi per sperimentare la fotografia macro… low-cost! 

Passo 1. L’obiettivo


Come detto, possiamo usare qualsiasi obiettivo. Questa tecnica è molto popolare con le ottiche macro perché hanno limitata profondità di campo anche a diaframmi molto aperti. Per un paesaggio, però, è più probabile usare una focale grandangolare, come l’estremità 18 mm di uno zoom di kit su APS-C (equivalente a 28 mm su full-frame). Scelto l’obiettivo, impostiamo la messa a fuoco manuale (MF). Blocchiamo la fotocamera su un treppiede e disattiviamo ogni forma di stabilizzazione: questi sistemi possono introdurre morbidezza indesiderata quando la fotocamera è già perfettamente stabile.

Passo 2. Le impostazioni di esposizione

Inquadriamo la scena e affiniamo la composizione, poi pensiamo all’esposizione. Partiamo a priorità di diaframma (Av) e selezioniamo f/11 per avere una discreta profondità di campo di partenza e, quindi, una buona porzione di inquadratura a fuoco. Eseguiamo una lettura esposimetrica valutativa e correggiamo gli ISO fino ad arrivare a un tempo di scatto intorno a 1/200 di secondo – o più breve. Adesso passiamo alla modalità manuale (M) e impostiamo i parametri che abbiamo appena trovato a priorità di diaframma. In questo modo avremo la stessa esposizione per ogni scatto e sarà più facile fonderli.

Passo 3. Messa a fuoco e scatto


Entriamo nel Quick menu e impostiamo l’autoscatto a 2 secondi, così da non trasferire alcuna vibrazione con la pressione del pulsante di scatto. Ruotiamo l’anello di messa a fuoco finché la parte più vicina della scena è nitida e scattiamo. Ruotiamo leggermente l’anello per portare a fuoco la porzione successiva di scena e riscattiamo. Ripetiamo fino a catturare tutto il paesaggio (per l’immagine dei mulini sono serviti otto scatti). Stiamo attenti a non spostare fotocamera o treppiede tra uno scatto e l’altro: le composizioni devono essere perfettamente identiche per una fusione senza difetti.

Passo 4. L’elaborazione

elaborazione
Apriamo Adobe Bridge, cerchiamo la cartella giusta, selezioniamo tutte le immagini della sequenza e andiamo su Strumenti> Photoshop> Carica file in livelli di Photoshop. Una volta aperti in Photoshop, li vedremo sovrapposti nel pannello Livelli. Facciamo clic sul livello più in basso, teniamo premuto Maiusc e clicchiamo sul più in alto per selezionarli tutti. Andiamo su Modifica> Allineamento automatico livelli, lasciamo la Proiezione su Automatica e diamo l’OK. Ritagliamo l’immagine per escludere margini indesiderati e andiamo su Modifica> Fusione automatica livelli. Scegliamo il metodo Crea serie di immagini, spuntiamo i box Toni e colori uniformi e Riempimento in base al contenuto per aree trasparenti e diamo l’OK.

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