La bellezza, la forza, le emozioni della grande danza e delle sue stelle nella mostra fotografica a Roma “Attimo, sei bello!”.

30 Dicembre 2022 di Redazione Redazione

La grande danza e i suoi protagonisti raccontati in una doppia mostra fotografica a Roma. È Attimo, sei bello!, voluta da Daniele Cipriani Arte e Tina Vannini e ospitata fino al 21 marzo 2023 presso il ristorante Il Margutta Veggy Food & Art.

Scatti che raccontano la bellezza, la forza, anche il dolore di questa arte e che immortalano le étoiles della danza mondiale nei più grandi balletti della storia.

Le étoiles della danza in una mostra fotografica a Roma

A ispirare il titolo di questa duplice esposizione è Goethe con il suo “Se dirò allattimo: sei così bello, fermati!”, un invito a cogliere la bellezza del gesto, le emozioni vissute e trasmesse dai danzatori.

La prima mostra, Les Étoiles, riunisce gli scatti realizzati da Pierluigi Abbondanza, Cristiano Castaldi, Vincenzo Cositore, Massimo Danza, Jack Devant, Younsik Kim, Malcolm Levinkind, Enrico Ripari e Graham Spicer durante gli spettacoli curati da Daniele Cipriani, i gala internazionali di danza Les Étoiles.

Protagoniste le stelle della danza mondiale: Polina Semionova e Svetlana Zakharova ne La morte del cigno, Marianela Nuñez in Giselle, Silvia Azzoni e Alexandre Ryabko in Terza Sinfonia di Mahler. Ancora, Friedemann Vogel in Mona Lisa, Natalia Osipova in Ashes, Sergio Bernal ne Il cigno e poi insieme a Calvin Royal III in Touché. Vadim Muntagirov e Fumi Kaneko ne Il lago dei cigni, Maia Makhateli in Don Chisciotte, Jacopo Tissi e Alena Kovaleva in Diamonds.

La danza come celebrazione di vita e colore

mostra fotografica a Roma
Il Giudizio Universale, foto di Damiano Mongelli

La seconda mostra, Il Giudizio Universale, ripercorre attraverso gli scatti di Damiano Mongelli la performance-evento L’Uomo che danza, spettacolo che riunisce danza, moda e musica, con protagonisti i costumi dello stilista Roberto Capucci.

Negli otto scatti, i confini tra fotografia e pittura si sfumano per ottenere qualcosa di nuovo, con esiti sorprendentemente michelangioleschi: un omaggio, forse inconscio, al suo Giudizio Universale. “Una celebrazione di vita e colore, di rinascita e metamorfosi – spiega Lula Abicca nel suo testo – tra corpi in torsione e muscoli tesi, con un motore centrale che determina inesorabile nuovi equilibri e posizioni”.

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