6 Marzo 2020 di Redazione Redazione

Apre oggi, presso la Palazzina dei Giardini di ModenaUpgrade in Progress, la prima personale di Geunhyung Jeong, a cura di Diana Baldon. L’esposizione presenta una nuova installazione site-specific commissionata dalla Fondazione Modena Arti Visive, incentrata sul progetto più recente dell’artista coreana.

L’artista

Geumhyung Jeong si è distinta a livello internazionale nell’ambito delle arti performative grazie alle sue coreografie divertenti e, allo stesso tempo, inquietanti, in cui si esibisce con apparecchi elettronici che hanno sembianze umanoidi. Per realizzare le sue opere, l’artista combina diversi mezzi espressivi – danza, teatro, film e scultura – e vari dispositivi protesici, strumenti hardware meccanici e tecnologici, cosmetici e manichini medici. Le sue performance dal vivo hanno l’obiettivo di dimostrare come i suoi oggetti possano essere utilizzati.

Jeong nasce a Seoul nel 1980, dove attualmente vive e lavora. Ha studiato recitazione, danza, performance e cinema d’azione. Fin dall’inizio della sua carriera, si è dedicata allo studio del rapporto tra il corpo umano e gli oggetti quotidiani inanimati producendo opere che combinano linguaggi e tecniche della danza contemporanea, del teatro di figura e delle arti visive. Tuttavia, i codici specifici e le convenzioni dell’arte e del teatro, nelle sue performance, vengono ridotti al minimo per far emergere, invece, l’indagine dell’artista sull’inesorabile legame tra il nostro corpo e la tecno-sfera contemporanea.

Geumhyung Jeong Upgrade in Progress, 2020 Fondazione Modena Arti Visive

Geumhyung Jeong
Upgrade in Progress, 2020
Fondazione Modena Arti Visive, Palazzina dei Giardini.
Photo: ©Rolando Paolo Guerzoni, 2020.

L’esposizione

Upgrade in Progress  è lo sviluppo di una serie di sculture meccaniche presentate nei due anni scorsi (Homemade RC Toy Small Upgrade). I robot, realizzati con tecniche fai-da-te con componenti acquistati online, risultano estremamente amatoriali – teniamo inoltre presente che Jeong ha appreso da autodidatta i codici meccanici di programmazione – e i movimenti ad essi infusi dall’artista risultano imprevedibili e sgraziati, nonostante una maggiore flessibilità rispetto alle versioni precedenti. Le sculture sono collocate su una serie di piani di lavoro modulari che trasformano le sale della Palazzina Giardini in un unico palcoscenico e, allo stesso tempo, in un’officina che verrà utilizzata concretamente dall’artista durante la mostra, corredata anche da video tutorial.

La curatrice Diana Baldon sottolinea che “trasformando questa scenografia ipertecnologica con il solo potere dell’immaginazione creativa, la mostra di Jeong rivela ciò che sta oltre la profonda materialità del corpo tecnologico: una gabbia che ha bisogno di riappropiarsi sia del suo controllo, di cui però solo la mente dell’artista ha la chiave”.

Info sulla mostra

Dove: Fondazione Modena Arti Visive, Palazzina dei Giardini, Corso Cavour 2 – Modena
Date: dal 6 marzo al 2 giugno 2020
Orari: Mercoledì, giovedì e venerdi ore 11-13 e 16-19 / sabato, domenica e festivi ore 11-19
Ingresso: 6 euro /Ridotto: 4 euro / Libero: mercoledì e la prima domenica del mese
Informazioni: +39 059 2033166 – http://www.fmav.org

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