“Corrispondenze” il nuovo progetto editoriale di Yvonne De Rosa, ora in mostra a Napoli fino al 30 marzo 2025.

20 Febbraio 2025 di Benedetta Donato Benedetta Donato

La ricerca prende spunto da carteggi amorosi avvenuti tra protagonisti diversi, che risalgono ai primi anni del Novecento e al periodo della Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di storie d’altri tempi che, grazie al libro e alla mostra allestita presso Magazzini Fotografici a Napoli, diventano attuali e pulsanti, creando un’inedita occasione di incontro  tra i diversi protagonisti e tra scrittura e fotografia, quali testimonianze autentiche dell’esistenza umana. Quando ho incontrato Yvonne De Rosa era alle prese con l’allestimento della mostra Corrispondenze, il suo ultimo lavoro editoriale, pubblicato da Roberto Nicolucci Editore, fresco di stampa. 

Yvonne De Rosa: la mostra a Napoli

Le sale di Magazzini Fotografici si sono man mano riempite di fotografie, lettere scritte a mano e documenti, grazie all’energia creativa dei giovani studenti di fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, che firmano la curatela della mostra, come parte del percorso intrapreso da Yvonne de Rosa con la prestigiosa realtà, attraverso un laboratorio formativo. Ad affiancare l’autrice in questo viaggio ci sono: Fabrizia Bastino, Brando Bonafè, Massimiliano Caccamo, Lucrezia D’Angelo, Martina Di Bellonia, Nicola Esposito, Emanuele Mancuso, Ivan Nocera, Maria Teresa Perdonà, Fiammetta Pignatelli, Ana Puga, Giuseppa Ricciardi e Claudia Scognamiglio

«Un’esperienza davvero stimolante – afferma Yvonne – che stiamo portando avanti con entusiasmo e con uno scambio inaspettato. Anch’esso in fondo divenuto una sorta di corrispondenza». 

Avvalendosi della preziosa collaborazione della grafologa Rosamaria Cinguegrana, l’artista compie un’analisi delle lettere, rigorosamente scritte a mano, di due coppie. Da una parte ci sono Francesco e Ida, dall’altra Magda e Edoardo (detto Dino).

© Yvonne De Rosa, Corrispondenze, Roberto Nicolucci Editore, 2025
© Yvonne De Rosa, Corrispondenze, Roberto Nicolucci Editore, 2025

Ida e Francesco sono napoletani, lei promettente pianista e lui studente di giurisprudenza, tramite il loro carteggio frammentato riflettono le convenzioni sociali del tempo, documentando il lungo corteggiamento che avveniva sotto lo stretto controllo della famiglia della giovane. La loro storia prosegue con il matrimonio e la nascita dei figli, riservando un colpo di scena inaspettato, frutto di un malessere rivelato nell’ultima lettera di Francesco.

Magda, napoletana di origine, è emigrata a New York, dove lavora come conduttrice radiofonica, scrittrice per “Il progresso Italo Americano” – primo giornale italiano negli Stati Uniti d’America – e conduce una vita da donna emancipata. Dino è un soldato italiano in Eritrea. I due non si incontreranno mai, ma le loro lettere costituiranno per entrambi uno strumento emotivo molto potente.

L’intreccio evocativo

Le geometrie dell’allestimento, realizzate dall’architetta Taryn Ferrentino, riflettono quelle dei carteggi: due corrispondenze asimmetriche. La mostra non deve intendersi come la trasposizione espositiva del libro, piuttosto come un percorso tra la scrittura a mano e una fotografia evocativa, che rimanda ad uno scenario ben preciso. Un lavoro certosino per reperire tutta la documentazione, ricostruire gli accadimenti, scovare tracce, da cui prendere le mosse e generare un nuovo immaginario. Da una parte la memoria di ciò che è stato, testimoniata dal materiale d’archivio, e dall’altra la creazione di una nuova storia, che si legge tramite le fotografie e gli incroci inaspettati.

Visitando le sale attraverso cui è articolata la mostra, troviamo disseminati indizi e dettagli e ci sentiamo partecipi di quel processo che ha coinvolto l’artista nella costituzione di questo fitto universo caratterizzato da differenti modi di scrivere della realtà.

Le parole si fondono con le fotografie, così come le storie si intersecano tra loro, andando a costituire un immaginario altro, in cui i segni si stratificano, si cedono il passo, creando un ritmo inedito, in cui la parola scritta, rigorosamente a mano, restituisce il ritratto più che mai autentico del singolo. 

Le analisi grafologiche

Imprimere un segno di proprio pugno sulla carta è in primo luogo una dichiarazione e una manifestazione della propria identità, dei propri intenti, dei propri sogni e desideri. Yvonne affronta la ricerca instaurando lei per prima una corrispondenza con i singoli protagonisti, che riconosce proprio grazie ai segni identificativi trasmessi dalla grafia di ciascuno. La grafologia – come spiegato nel contributo Note Introduttive per l’analisi della scrittura – è la scienza che studia il tracciato della scrittura in relazione al movimento formativo. Leggendo queste pagine e visionando l’analisi grafologica di alcuni testi, apprendiamo che elementi quali la dimensione, la pressione, la spaziatura o i margini offrono indicazioni precise sull’intensità o meno delle emozioni, sui legami con il passato e le radici o ancora su aspetti distintivi del carattere come la lealtà e la capacità di accoglienza. 

© Yvonne De Rosa, Corrispondenze, Roberto Nicolucci Editore, 2025
© Yvonne De Rosa, Corrispondenze, Roberto Nicolucci Editore, 2025

Attraverso le analisi grafologiche, effettuate dalla dottoressa Cinquegrana sui carteggi degli scriventi, le parole impresse su un foglio di carta diventano segni in grado di fotografare lo stato psico-emotivo dell’individuo che scrive. In altre parole, ce ne restituiscono una rappresentazione, proprio come fa la fotografia.

Dialogo tra testo e immagine

Ma quale dei due medium è più vicino a essere un ritratto sincero e verosimile? Quale dei due sopravviverà al tempo? Come afferma la stessa autrice: «La scrittura è il punto di partenza, il seme da cui tutto il resto cresce. Attraverso la grafologia ho compreso le emozioni degli scriventi, mentre la fotografia mi ha dato gli strumenti per tradurre queste emozioni in immagini. Non cerco di creare illustrazioni letterali, ma di costruire un ponte emotivo tra chi ha scritto quelle lettere e chi oggi ne osserva i frammenti visivi. Le immagini non sono risposte, ma domande aperte, inviti a riflettere e sentire. La fotografia, così come la scrittura, si muove in un territorio intermedio tra realtà e immaginazione, dove le emozioni diventano universali e senza tempo». 

Il libro e la mostra Corrispondenze sono un invito a partecipare a un’esperienza continua di reciprocità. L’intero e complesso lavoro è caratterizzato da un susseguirsi di incontri e di scambi con la materia viva, esistenze reali, fotografie, carteggi effettivamente o idealmente corrisposti e comunque autentici. Tutti elementi preziosi e portanti, che hanno contribuito alla costruzione dell’universo ideato e condiviso da Yvonne De Rosa, rendendo visibile non solo il risultato finale, ma anche il processo complesso e affascinante di creazione dell’opera.

Info

Dall’8 Febbraio al 30 Marzo 2025.

Luogo: Magazzini Fotografici, Via San Giovanni in Porta, 32, Napoli.

Orari: dal mercoledì al sabato, 11:00-13:30 e 14:30-20:00. Domenica, 11:00-14:00.

Caratteristiche Pubblicazione

Roberto Nicolucci Editore
Fotografie e Testi: Yvonne de Rosa
Analisi grafologica: Rosamaria Cinquegrana
Graphic design: Gabriele Savanelli, Luigi Cecconi
Prima edizione: Febbraio 2025 

www.robertonicoluccieditore.com

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