15 Gennaio 2020 di Redazione Redazione

Davide Pistritto, amministratore di una frequentatissima community di astrofili, ci racconta il suo rapporto con le stelle e i segreti dietro il successo del forum.

Intervista a Davide Pistritto

Davide, come ti sei avvicinato al mondo dell’astronomia?
Il primo ricordo che associo all’astronomia (avevo 5 anni) è legato alla copertina di Islands, album dei King Crimson del 1971, che mi catturò completamente: la foto a colori di una nebulosa a emissione, conosciuta come “Nebulosa Trifida”. Il mio primo approccio pratico risale invece a una notte d’agosto dei miei 16 anni. Puntai un piccolo binocolo da pochi soldi su quella che credevo essere l’Orsa Minore e che invece scoprii essere l’ammasso aperto delle Pleiadi. Da quel momento realizzai di voler conoscere tutto quello che c’era da sapere sul profondo cielo.
Il portale forum.astrofili.org è nato nel 2000. Fu una scelta coraggiosa, vent’anni fa. Vi aspettavate il successo che ha riscosso?
Il mondo dell’astronomia amatoriale ha sempre avuto moltissimi appassionati. Di sicuro sono cambiate tante cose dal 2000 a oggi e molti di questi cambiamenti li dobbiamo all’era digitale. Oltre alle fotocamere moderne – grazie alle quali l’approccio all’astrofotografia è diventato molto più semplice rispetto a quando si scattava su pellicola – anche la crescita del Web ha contribuito a una diffusione di informazioni così vasta e immediata. Astrofili.org vuole favorire proprio la partecipazione e lo scambio di esperienze tra i membri del forum – in continua crescita.
Credi che il panorama degli astrofili in Italia sia cambiato rispetto agli esordi?
La realtà italiana è incredibilmente eterogenea. Conoscere il cielo può essere il punto di arrivo per molti, ma per altri è senza dubbio il punto di partenza verso una materia che si sviluppa in tantissimi rami e discipline differenti. Una volta fatte proprie le basi dell’astronomia pratica grazie all’aiuto di qualche esperto, se si ha voglia di continuare a camminare con le proprie gambe, oggi è molto più semplice reperire informazioni utili rispetto al passato, con la possibilità di specializzarsi in ciò che ci piace di più. Possiamo riprendere i pianeti del Sistema Solare, provare a realizzare un atlante della luna fatto in casa, catturare immagini di nebulose dalla nostra postazione. Inoltre, se vogliamo lasciare la macchina fotografica a casa, nulla ci vieta di dedicare le nostre attenzioni allo studio e all’osservazione visuale del cielo; i nostri occhi, anche se astigmatici o fortemente miopi, sapranno sempre stupirci: dopo trenta minuti di completa assenza di luce, raggiungono il loro picco nella visione notturna, che ci consente di vedere ben 10.000 volte meglio!
Che cos’è uno Star Party?
È la festa dell’astrofilia. Immaginate di tornare bambini per un attimo e di trovarvi in un posto con tutti i giocattoli che avete sempre e ardentemente desiderato. Durante uno Star Party ci sono decine di postazioni con strumentazioni da sogno. A capo di ciascuna postazione troviamo gente esperta, cordiale e contenta di scambiare pareri ed esperienze. Lo Star Party di giorno è un turbinio di domande e risposte, di nuove conoscenze e di momenti interessanti. Invece di notte tutto si trasforma. L’attenzione degli astrofili è rivolta solo ed esclusivamente al cielo. Negli anni ho avuto la fortuna di prendere parte a diversi Star Party in diversi posti nel mondo e in tutti c’è sempre stato un implicito e comune imperativo: condividere. Tutti a pochi metri di distanza, in una notte senza luna.
Il tuo miglior risultato in questo campo?
Aver imparato a condurre le operazioni base necessarie per avere una buona immagine astronomica. La prima fotografia che mi ha dato davvero soddisfazione è stata quella che riprendeva la coppia di nebulose conosciute come “Laguna e Trifida”. Una buona fotografia astronomica è figlia di tante fasi di ripresa. Bisogna montare il setup in modo impeccabile: gli strumenti devono essere in equilibrio e la montatura, che compensa il moto terrestre, deve essere correttamente allineata con il Polo Nord Celeste in modo tale da garantire un inseguimento costante e corretto su una stella di guida. È necessario impostare la camera di ripresa curando attentamente la messa a fuoco e regolando i tempi di esposizione nell’ordine dei cinque o dieci minuti. C’è chi desidera scegliere l’inquadratura migliore per l’oggetto che si vuole immortalare e chi preferisce mantenere un approccio più scientifico, orientando il Nord Celeste verso la parte alta del frame di scatto. Terminata la sessione di ripresa, spesso dedicata a un singolo oggetto per notte, tocca passare all’elaborazione dei dati raccolti dalla camera con software dedicati. L’astrofotografo, a questo punto, è quasi giunto allo step finale della sua realizzazione. Eliminati i difetti dell’ottica e della ripresa, bisogna dare il tocco finale. Si passa quindi a un software di calibrazione dei canali di regolazioni cromatiche e di applicazione di filtri opportuni. Programmi ottimi per elaborare sono Photoshop e Pixinsight. Questo passo è legato essenzialmente al gusto dell’astrofilo, diventato ormai elaboratore. Al termine di tutto questo processo, che può durare anche diverse ore, si ottiene la propria miglior foto!

Biografia


Davide Pistritto è nato a Bari nel 1981 ed è uno sviluppatore informatico di software sanitari e per il Web. Si occupa di astronomia dal 1997, da quando ha cominciato a osservare il cielo con il suo inseparabile telescopio. È l’amministratore della piattaforma Web forum.astrofili.org e cura il sito www.volpetta.com.

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