19 Marzo 2021 di Redazione Redazione

Quando pensiamo alle ottiche per il paesaggio ci viene subito in mente il grandangolo… ma ci sono molti altri obiettivi che possiamo sfruttare! Vediamoli tutti.

Ottiche per il paesaggio: lobiettivo fisso

Considerate la lunghezza focale fissa e la frequente assenza di funzioni extra come la stabilizzazione, è facile dimenticare che gli obiettivi fissi presentano molti vantaggi anche con i paesaggi.

La maggior parte delle ottiche a focale fissa offre una massima apertura di diaframma più ampia rispetto a quella degli zoom che coprono lunghezze simili. Spesso, è anche molto più piccola e leggera. Ci sono poi anche grandangoli fissi dotati di particolarità impensabili con i comuni zoom. Basti pensare ai modelli tilt-and-shift. Un’ampia massima apertura di diaframma può non sembrare particolarmente rilevante per i paesaggi, che tendono a richiedere diaframmi più chiusi per tenere a fuoco tutta la scena, ma avere la possibilità di ridurre la profondità di campo può dare un tocco di originalità alle immagini.

ottiche per il paesaggio

© Chris Rutter

Tanti vantaggi

Oltre a ridotta profondità di campo e ottima resa dei dettagli in movimento, i diaframmi ampi sono ideali anche per scattare alla sera, o comunque in luce ridotta. Anche se non intendiamo usarli, infatti, assicurano un mirino o un’anteprima Live View più luminosi. Aiutano, quindi, a comporre e mettere a fuoco.

Esclusa la possibilità di zoomare avanti e indietro, inoltre, l’ottica fissa ci costringe a concentrarci di più sul punto di vista. Dobbiamo spostarci fisicamente per cambiare la composizione. Automaticamente, dunque, ci troviamo a dedicarle molta più attenzione.

Ottica macro

Un obiettivo macro non sarà mai il primo verso cui allungheremo la mano pensando a uno scatto paesaggistico. Ma è un modo eccellente di dare più varietà alle immagini di una sessione. Per prima cosa, ci offre la possibilità di estendere il ritratto di un luogo anche ai classici soggetti macro, come fiori, piante o insetti. È molto comodo soprattutto se la luce o la copertura nuvolosa non sono ideali per catturare le più ampie vedute. O quando, più semplicemente, abbiamo bisogno di fotografare qualcosa di diverso per “staccare” dal soggetto principale.

ottiche per il paesaggio

© Chris Rutter

Inoltre, un macro è perfetto per catturare paesaggi in miniatura. Per riuscirci, abituiamoci a osservare i dettagli che ci circondano nel paesaggio. Immaginiamo che piantine minuscole siano possenti alberi, o mucchietti di terra colline stagliate sullo sfondo del paesaggio reale. Abbassiamoci al livello del soggetto e cerchiamo una veduta dal basso di questo minuscolo paesaggio. Ottenere una profondità di campo sufficiente a tenere a fuoco tutta la miniatura potrebbe essere difficile. A corta distanza, l’area nitida potrebbe essere misurata in centimetri, anziché metri, persino a diaframmi chiusi come f/22 o f/32.

Possiamo scegliere di usarla a fini creativi, oppure possiamo ricorrere al treppiede e applicare la tecnica del fuoco composito (focus stacking). Scattiamo una serie di immagini con un punto di fuoco progressivamente più distante, per poi fonderle in Photoshop o in un software specialistico.

Approccio “aereo”

È possibile adottare anche un approccio “aereo” alla veduta dei piccoli dettagli. In genere, funziona bene se il soggetto si compone di forme grafiche. O quando si tratta di più oggetti sullo stesso piano, e non ci sono complesse interazioni di primo piano e sfondo.

Oltre che con i soggetti più minuti, gli obiettivi macro possono essere usati anche con quelli più normali. Quasi tutti hanno una lunghezza focale medio tele, da 50 a 105 mm, perfetta per guadagnare un minimo di portata verso i dettagli più distanti senza dover acquistare o portare in giro anche un teleobiettivo.

 

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