Vuoi ottenere foto più nitide? Ecco tecniche e trucchi per raggiungere la massima nitidezza possibile con la tua Nikon!

14 Settembre 2021 di Redazione Redazione

Vuoi ottenere foto più nitide? Ecco tecniche e trucchi per raggiungere la massima nitidezza possibile con la tua Nikon!

Foto più nitide con i soggetti in movimento

Nel caso in cui sia il soggetto a muoversi, dobbiamo considerare la possibilità che venga mosso. Se il tempo di scatto è troppo lento, il soggetto può spostarsi nel corso dell’esposizione e risultare sfocato. È uno dei fattori decisivi per scegliere se esporre a lungo con il treppiede o alzare gli ISO e lavorare a mano libera con un tempo più veloce.

Sistema di riduzione delle vibrazioni

Se abbiamo una buona tecnica, possiamo riuscire a scattare a mano libera anche con tempi di scatto più veloci di quanto suggerisca la regola. Se il nostro obiettivo è dotato di funzione di riduzione delle vibrazioni (VR), attiviamola. Teniamo premuto il pulsante di scatto con qualche secondo di anticipo (per dare ai giroscopi il tempo di mettersi in moto) e realizziamo più inquadrature in rapida successione. Spesso una di queste sarà evidentemente migliore delle altre.

Diamoci stabilità appoggiandoci contro una parete o una colonna, respiriamo con brevi respiri superficiali e aspettiamo di scattare per espirare. Soprattutto, impariamo a premere il pulsante di scatto con estrema delicatezza, per minimizzare le vibrazioni della macchina fotografica.

Lunghe esposizioni

Quando scattiamo con tempi lunghi, è essenziale una buona tecnica, ma anche un altrettanto buon treppiede. Per la fotografia di viaggio, un modello in fibra di carbonio è la soluzione ideale.

foto più nitide
Foto di Steve Davey

Arrivare a un tempo veloce per foto più nitide

In alcune circostanze, può essere necessario alzare gli ISO per riuscire a impostare un tempo abbastanza veloce da evitare il mosso allo scatto. In questo modo evitiamo la sfocatura, ma dobbiamo in compenso stare attenti all’aumento del rumore introdotto dall’elevato livello ISO. In alternativa, se abbiamo un obiettivo luminoso, con ampia massima apertura del diaframma, possiamo aprirlo al massimo.

A sua volta, questa soluzione può essere problematica per la profondità di campo. L’equilibrio di tempo di scatto, diaframma e ISO è uno dei giochi di prestigio più difficili in fotografia.

Ottenere profondità

Se la profondità di campo non è adeguata alla scena, parti vitali della composizione risultano sfocate. Per esempio, potremmo voler fotografare due persone ugualmente importanti, ma ritrovarci con solo una di loro a fuoco. Il modo più efficace di controllare la profondità di campo è la selezione dell’apertura del diaframma. Più chiudiamo (numeri f/ più alti, come f/11) e più aumentiamo l’area di apparente nitidezza. Più apriamo (numeri f/ più bassi, come f/4) e più riduciamo la profondità della fascia a fuoco.

La profondità di campo è però influenzata anche da lunghezza focale e distanza dal soggetto. Le focali grandangolari offrono molta più profondità di quelle tele, così come scattare da lontano (per esempio, per un paesaggio) piuttosto che da vicino (per esempio, in macro).

Lavorare sull’angolazione

Se non è possibile chiudere il diaframma abbastanza da tenere a fuoco l’intero soggetto, proviamo a cambiare la nostra posizione di scatto. Se riusciamo a portare una porzione maggiore di scena sullo stesso piano di fuoco, possiamo farla ricadere tutta all’interno della profondità di campo esistente e tenerla a fuoco.

Focus Stacking

Ci sono condizioni in cui non è possibile chiudere a sufficienza il diaframma per ottenere la profondità di campo migliore per la scena. In questi casi, possiamo ricorrere alla tecnica del fuoco composito. Scattiamo due o più immagini con diverse impostazioni di messa a fuoco e fondiamole.

Alzare gli ISO

Quasi tutti pensano ad alzare gli ISO solo per evitare il mosso allo scatto. Ma possiamo farlo anche solo per concederci un paio di stop in più per chiudere il diaframma ed estendere la profondità di campo. È un buon motivo per evitare l’impostazione automatica degli ISO, che tende a entrare in gioco solo quando l’immagine rischia di risultare mossa.

Le odierne Nikon offrono prestazioni così buone ad alti ISO che passare da ISO 100 a ISO 400 non ha più quasi alcun effetto sulla qualità di immagine. In compenso, 2 stop di diaframma possono fare una bella differenza sulla profondità di campo!

Foto più nitide: i ritratti

Quando fotografiamo due persone ma non riusciamo proprio a tenerle entrambe adeguatamente a fuoco, proviamo a cambiare posizione per dare maggiore importanza a una delle due. Teniamo a fuoco questo soggetto e lasciamo che la seconda figura risulti marcatamente morbida. È preferibile la completa sfocatura alla vaghezza del “quasi a fuoco”.

Sfruttare tutta la profondità di campo

Poiché la profondità di campo si estende per un terzo davanti al punto di fuoco e per due terzi alle sue spalle, quando vogliamo spremerne ogni centimetro dalla scena che stiamo inquadrando, cerchiamo di mettere a fuoco a un terzo circa della scena stessa.

In genere si consiglia di tenere il diaframma tra f/8 e f/11, perché quando chiudiamo di più rischiamo di perdere definizione a causa del fenomeno ottico della “diffrazione” (è un effetto più visibile nelle fotocamere equipaggiate con un sensore in formato APS-C). Per quanto sia vero, è comunque meglio questa relativa perdita di nitidezza alla sfocatura di una profondità di campo insufficiente. Proviamo, quindi, a scattare a f/11, f/16 e f/22 e scegliamo la prima inquadratura valida

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