I “rumors” si inseguivano da mesi, fin quando sulle pagine web dell’azienda è apparso il countdown che confermava l’arrivo imminente di una nuova fotocamera, anzi di un nuovo rivoluzionario sistema fotografico

5 Dicembre 2018 di Vanessa Avatar

Nikon presenta due nuove fotocamere full-frame della gamma Nikon Z

I “rumors” si inseguivano da mesi, fin quando sulle pagine web dell’azienda è apparso il countdown che confermava l’arrivo imminente di una nuova fotocamera, anzi di un nuovo rivoluzionario sistema fotografico. E così, senza un solo secondo di ritardo, il 23 agosto scorso finalmente il segreto è stato svelato: Nikon ha ufficialmente lanciato Z 7 e Z 6, le prime mirrorless full-frame del brand. Non si tratta della semplice evoluzione della famiglia Nikon 1, dedicata per lo più al mercato consumer, ma di una gamma completamente reinventata pronta a sfidare le ammiraglie Sony in una categoria sempre più apprezzata da appassionati evoluti e professionisti: quella, appunto, delle mirrorless con sensore a pieno formato.

Nikon Z: una visione d’insieme

Le Nikon Z si basano su un nuovo innesto (Z-Mount) che, per via della diversa conformazione dell’attacco, non supporta i tradizionali obiettivi Nikkor per reflex, se non tramite l’Adattatore baionetta FTZ. Al momento del lancio, le ottiche S-line compatibili “nativamente” saranno tre, tutte compatte e resistenti agli elementi atmosferici: lo zoom tuttofare con design retrattile Nikkor Z 24-70mm f/4 S, il “cinquantino” Nikkor Z 50mm f/1.8 S e il grandangolo Nikkor Z 35mm f/1.8 S (S sta per Silver, a indicare l’anello argentato che contraddistingue questi obiettivi). Grazie alla più stretta vicinanza fra baionetta e sensore, e all’ampio diametro dell’attacco (55 mm contro i 44 mm del sistema F-Mount, in auge dal 1959!), il calo di luce ai bordi dell’inquadratura risulta notevolmente ridotto rispetto agli obiettivi per reflex. Il risultato? Una resa migliore dell’immagine, da bordo a bordo. Nikon ha annunciato anche lo sviluppo di un luminosissimo 58 mm (vanterà un’apertura massima davvero incredibile, f/0.95) e ha mostrato la roadmap dei modelli che seguiranno nei prossimi tre anni (vedi box a pag. 19) che porterà nel catalogo dell’azienda una decina di obiettivi S-line entro il 2020. Nikon ha affermato che quello delle Z è il lancio più importante dal 1959, sottolineando così quanto sia fondamentale per il brand entrare in un settore ormai così strategico. Nel progettare le Z, l’azienda ha voluto concentrare in un solo prodotto il meglio dei mondi mirrorless e reflex (il punto di partenza, manco a dirlo, è la fenomenale D850), regalandoci non uno ma due modelli che, pur essendo identici dal punto di vista del design e della maneggevolezza, presentano qualche sostanziale differenza per quel che concerne i dati puramente tecnici, a partire dal sensore.  La Z 7, infatti, monta un CMOS retroilluminato da ben 45,7 MP (differente da quello della D850, nonostante l’identica conta dei pixel), mentre la Z 6 si ferma a “soli” 24,5 MP. Cambia anche la velocità dello scatto a raffica, con la Z 7 ovviamente più lenta rispetto alla più “sportiva” sorella: 9 fps (un valore comunque di tutto rispetto per una macchina in cerca del dettaglio e perciò perfetta per foto in studio e di paesaggio) contro 12 fps. La prima ha una gamma di sensibilità nativa che privilegia gli ISO bassi (64-25.600 contro 100-51.200 della Z6) e vanta un autofocus “ibrido” con più punti, 493 invece di 273. I sistemi AF di entrambe le “Z” coprono il 90% dell’inquadratura, sia in orizzontale sia in verticale, e hanno la possibilità di passare automaticamente da AF a rilevamento di fase sul piano focale a quello a rilevamento di contrasto a seconda delle esigenze. Ad accomunare le due macchine fotografiche c’è anche il potente processore EXPEED di ultima generazione (la sesta), capace di elaborare l’enorme mole di dati in maniera velocissima e di restituire file con una resa altissima in termini di “pulizia” dell’immagine. I fenomenali mirini elettronici della Z 7 e della Z 6, identici, sono basati su un pannello OLED da 3.690.000 punti, con una copertura di circa il 100%, un ingrandimento pari a 0,80x, un angolo di visione diagonale di 37° e un frame-rate di 60 fps. Sulla finestrella di protezione esterna è stato applicato un trattamento al fluoro che assicura un’efficace difesa dalla sporcizia, mentre elementi asferici in vetro impediscono la formazione di luce parassita e riflessi. Le immagini appaiono così come sono registrate nel file finale (risultato delle impostazioni di scatto applicate) oppure con una resa “naturale”, simile a quella di  un mirino ottico. La visualizzazione del menu direttamente nel mirino permette di regolare rapidamente diversi parametri di ripresa, tra cui ISO, modo area AF e Picture Control, senza staccare l’occhio dalla fotocamera. Lo schermo sul retro è il classico touchscreen da 3,2 pollici, con una risoluzione di 2.100.000 di punti. Il display inclinabile si rivela particolarmente utile nelle riprese video che, come per la D850, possono essere effettuate in formato 4K UHD senza crop a 30p o in Full HD fino a 120p. Durante le registrazioni possiamo contare sul D-Lighting attivo (l’ideale per le scene ad alto contrasto che non possono essere trattate in post-produzione), la stabilizzazione elettronica delle vibrazioni e la funzione di “peaking” per una perfetta messa a fuoco. Il profilo N-Log di Nikon può essere usato anche in output HDMI a 10 bit per preservare al meglio la gamma dinamica (fino a 12 stop).

Specifiche tecniche

Sensore: CMOS retroilluminato; 45,7
MP (Z 7) e 24,5 (Z 6), full-frame (35,9x 23,9 mm)
Processore: EXPEED 6
Attacco: Z-Mount
Autofocus: ibrido a rilevamento di fase e di contrasto; 493 punti AF (Z 7) o 273 punti AF (Z 6); copertura 90%
Memory card: 1x slot per schede XQD
Mirino: elettronico OLED da 3.690.000 pt; copertura 100%; ingrandimento 0,8x
Schermo: touchscreen inclinabile da 3,2” e 2.1 milioni di punti
Scatto continuo: 9 fps (Z 7); 12 fps (Z 6)
Sensibilità: Z 7> ISO 64-25.600 (espandibile a 32-102.400); Z 6> ISO 100- 51.200 (espandibile 50-204.800)
Stabilizzatore: interno a spostamento di sensore, max 5 stop
Risoluzione video max: 3.840 x 2.160(4K UHD): 30p
Wireless: Wi-Fi, Bluetooth
Batteria: agli ioni di litio EN-EL15b (durata, standard CIPA): 330 scatti
Dimensioni: 134 x 101 x 68 mm
Peso: 675 g

Massima stabilità

Per garantire immagini nitide a mano libera anche in condizioni di luce difficili, le mirrorless della serie “Z” integrano uno stabilizzatore ottico d’immagine in-camera a cinque assi (in gergo IBIS, in body image stabilization) che consente di usare tempi fino a 5 stop più lenti rispetto a quanto sarebbe altrimenti possibile fare senza stabilizzazione. IBIS compensa i tremolii causati dalle traslazioni in orizzontale e in verticale e quelli di rollio, difficili da gestire con gli stabilizzatori inseriti negli obiettivi, in aggiunta ai più comuni spostamenti di beccheggio e imbardata. Se abbiamo intenzione di montare, tramite adattatore, i classici obiettivi F-mount dotati di VR (Vibration Reduction), il sistema di stabilizzazione interno a spostamento di sensore sarà in grado di compensare le vibrazioni in collaborazione con quello dell’ottica. Ma grandi vantaggi si avranno anche se possediamo obiettivi datati o più moderni ma senza VR, con cui potremo finalmente godere dei vantaggi della stabilizzazione per le riprese foto/video a mano libera. Attenzione, però: Nikon specifica che il livello di compensazione raggiunto quando si usa un obiettivo F-Mount con l’Adattatore baionetta FTZ non è elevato come quando si monta un’ottica della serie Nikkor Z.

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