Avatar Alessandro Ingoglia

Sono nato a Palermo nel 1976 e fin da bambino ho mostrato una propensione all’arte che ha toccato il disegno, la pittura, la musica e adesso la fotografia. Ricordo che prima di incominciare a scrivere sapevo già  disegnare Topolino e Paperino, copiandoli dai fumetti. Crescendo ho imparato le tecniche della tempera e dell’olio guardando mio padre che dipingeva per professione. A 14 anni impugnando per la prima volta quella del nonno ho scoperto la chitarra e da lì in poi la musica e la chitarra divennero la mia vita, frequentando in conservatorio il corso di chitarra classica e di composizione. A 18 anni, per la maturità , ricevetti in regalo la mia prima vera macchina fotografica che ha fatto da registratore di ricordi per tanti anni: una Olympus OM10! Nel 2003 un problema della mano mi ha costretto a rinunciare completamente alla mia musica e la mia creatività  ha fatto sì che guardassi alla fotografia come non avevo fatto fino a quel momento: una forma di linguaggio e di e

PAESEpalermo

ATTREZZATURAAttualmente scatto in digitale con una Fuji X-Pro 2 e un paio di lenti fisse (18 e 35) e in analogico con una Leica M7 con un 28 e un 50.

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L’anima dei pupi

L’anima dei pupi è un progetto fotografico che va nel profondo di un’arte antica che dura da circa due secoli. Un’arte che si tramanda da padre in figlio.
L’anima dei pupi è uno spaccato di Palermo e di una delle sue più antiche tradizioni: come nasce e prende vita un pupo siciliano attraverso le sapienti mani di Salvatore Bumbello.
Salvatore ha imparato questo lavoro fin da bambino, prima giocando e poi aiutando il padre Luciano, quando però è rimasto orfano a soli 17 anni ha preso in carico le sorti dell’attività  familiare. Salvatore ad ogni pupo che costruisce dona l’anima, li rende vivi. Ciascun pupo è come se fosse suo figlio, se ne prende cura dalla costruzione di ogni singolo dettaglio, alla vita sul palcoscenico durante i suoi spettacoli, traslando in letteratura è un moderno Geppetto ma al tempo stesso incarna anche la fata madrina e il grillo parlante dei suoi tanti figli Pinocchio.
Salvatore, infatti, oltre ad essere l’esponente più giovane di questa arte a Palermo con la sua compagnia “Opera dei pupi Briglia d’oro” mette in scena il ciclo classico delle avventure dei cavalieri di Francia al tempo di Carlo Magno e crea nuovi pupi per storie originali che lui stesso mette in scena. Salvatore come vuole la tradizione coinvolge anche i suoi figli e alcuni nipoti in questa attività  facendo sì che un domani possano portare avanti e sviluppare la tradizione familiare.

Palermo

2019/04/01

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