Sila

SILA
Al centro del Mediterraneo, nel profondo Sud, la Sila si
eleva fino a quasi duemila metri in quella che è stata
definita l’aria più pulita d’Europa.
Della montagna calabrese sorprendono le sue sembianze
Nord Europee, giustificate proprio dall’origine geologica
della Sila dalle madri Alpi.
In perfetta coerenza con l’etimologia del suo nome, dal
latino silva, che significa, appunto, foresta, la Sila è
anche nota con l’appellativo “Gran bosco d’Italia”.
Intorno ai primi anni del Novecento, però, un’insensata
attività  di disboscamento ha messo in pericolo la
ricchezza dei suoi boschi. Nel tempo si è affermato un
forte sentimento di consapevolezza, salvaguardia e tutela
del paesaggio, in seguito sfociato nella nascita del
Parco Nazionale della Sila, candidato a patrimonio
dell’UNESCO.
In un’ottica di promozione e sviluppo del territorio, nei
primi anni ‘50 del Novecento è intervenuta la Riforma
Agraria. Si tratta dell’intervento più serio fatto dallo
Stato italiano per portare civiltà  e benessere in
Calabria, realizzato attraverso la creazione dell’Opera
di Valorizzazione della Sila (O.V.S.). Essa è un simbolo
fortemente positivo, un ente che ha avviato
sperimentazioni aziendali volte a spingere la popolazione
a vivere e lavorare in montagna.
Gli agglomerati umani realizzati in occasione del
progetto Opera Sila sono stati assorbiti dal territorio
silano, restituendo all’osservatore un paesaggio nuovo,
manifestazione del passaggio dell’uomo e della sua
intenzione di convivenza.
‘SILA’ è un progetto fotografico che con i suoi 36 scatti
richiama i vecchi rullini allo scopo di riprodurre una
visione amatoriale di luoghi familiari, comuni e abusati,
diventati emblema di questa terra e della comunità  che la
abita.
Il portfolio prende le mosse da una riflessione sulla
bontà  del programma di Opera Sila, e sul fatto che,
proprio come quest’ultima, allo stesso modo anche ‘SILA’
persegue come fine ultimo la valorizzare del territorio e
la riscoperta della bellezza di questi luoghi.