NIRVANA
Varanasi, la città più sacra per gli Indù, è un luogo surreale e mistico che trasmette una forte energia.
Vi si percepisce un’atmosfera di pace, in cui la vita incontra la morte.
Qui si trovano i GHAT, luoghi sacri in riva al fiume Gange caratterizzati da gradinate che si immergono nelle acque del fiume e in ciascuna di esse si celebra uno specifico rito religioso.
Alcuni GHAT sono utilizzati per le sole cremazioni: ogni famiglia acquista non meno di 250kg di legna per consentire al corpo del proprio caro di raggiungere uno stato di cremazione dignitoso; una volta terminata la cremazione, la famiglia getta nelle acque i resti non del tutto cremati del corpo del caro e porta via (o sparge nel Gange) le vere e proprie ceneri.
Morire a Varanasi significa liberarsi del corpo per raggiungere la “Mokhsa”, quello che i buddhisti chiamano il NIRVANA, ovvero lo stato di purezza rappresentato dalla liberazione da ogni desiderio materiale.
Questa foto ritrae il volto di un uomo in lutto per la perdita della moglie. Alle sue spalle il fuoco arde incessantemente sul corpo dell’amata ma dal suo volto non traspare alcun dolore: vi si legge soltanto un’incredibile compostezza.
Come da tradizione, gli uomini si rasano la testa come segno di rispetto, fatta eccezione per un ciuffo dietro il loro capo. Le donne e bambini, parenti del defunto, sono tenute lontane dal luogo di cremazione perché, dicono, con i loro pianti e lamenti ostacolano il viaggio del defunto verso la sua liberazione.
Osservare in silenzio questi momenti fortemente spirituali e intimi mi ha fatto sentire sempre più legato alla vita.