Avatar Silvia Faveto

Nata a Genova, respira la fotografia ancora prima di imparare a leggere e a scrivere. Fin dai primi anni di vita maneggia con delicatezza, abilità  e stupore le macchine fotografiche del bisnonno, fotografo professionista, e del nonno, appassionato da sempre di fotografia, incuriosita da quegli strani oggetti con ‘grandi occhi scuri’. Da grande, la sua passione si consolida, grazie anche a diverse esperienze formative attraverso le quali apprende le tecniche e le infinite possibilità  di creazione artistica. La sua sperimentazione fotografica trova ampia espressione nei giochi di luce e nei contrasti, affiancata da una curiosità  che la conduce ad amalgamare diverse tecniche tra loro. Nel 2013 un suo scatto è stato scelto come immagine simbolo di un evento del Festival della Scienza di Genova incentrato su come è cambiata la bellezza al tempo del web e sul ripensamento dei canoni estetici che ne è derivato, nel 2016 è stata partecipe della sua mostra fotografica "Sound of ligh

PAESEItalia

ATTREZZATURAFotocamera: Nikon D750 Obiettivi: Nikon 18.00 - 140.00 mm f3.5/5.6 Samyang Fish-eye 8 mm f3.5 Nikon 18.00 - 55.00 mm f3.5/5.6 Tamron 10.00 - 24.00 mm f3.5/4.5 Nikon 35mm f 1.8

SITOsilviafaveto.net

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L’abbandono

“La storia dell’antico borgo di Consonno, in comune di Olginate (Provincia di Lecco), è di quelle che sono retaggio dei ruggenti anni Sessanta, quando il “Grande Ufficiale Mario Bagno – Conte di Valle dell’Olmo”, imprenditore del settore immobiliare, decise di acquistare in un colpo solo l’intero tenimento di Consonno, tipico borgo brianzolo sul Monte di Brianza.
Tutto il borgo venne demolito per realizzarvi una improbabile città dei divertimenti, una sorta di “Las Vegas” della Brianza.”

Attualmente è disabitato, molte mura cadono a pezzi, i cancelli sono quasi tutti rotti e arrugginiti, ma preserva quel gusto pittoresco di divertimento. Mi sono addentrata in questa “città fantasma” un po’ per scommessa con me stessa, volevo immortalare il corso del tempo e della storia tramite i miei scatti per far vedere alle persone cosa e come può cambiare un luogo nel giro di quasi sessant’anni; le mie fotografie cercano di racchiudere in quei muri tutti i racconti di tutte le persone che ci sono passate, che hanno disegnato e scritto e i loro pensieri, che si sono fermate per stare in compagnia o per mangiare un boccone in un luogo diverso da solito. Nonostante tutto il “parco” è comunque molto frequentato, specialmente da fotografi professionisti o amatoriali.
Si possono vedere tutti i bei graffiti colorati, molto caratteristico il camioncino in decadimento e le crepe sui muri, ho preferito mantenere vivacità e oscurità nelle stesse inquadrature e ho scelto di usare un obiettivo grandangolare appositamente per poter catturare molte più scene e per poter rendere ancora più profonda e “piena” una località vuota.
Corpo macchina: Nikon D5300
Obiettivo: Tamron 10 / 24 mm f 3.5/5.6
Tempi di scatto: 1/80 / 1/160
Iso: 100 / 400
Apertura focale: 4.5

Consonno, LC, Italia

2017/10/07

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