Avatar Andrea Proserpio

Classe 2001, da diversi anni sono appassionato di fotografia, prediligo paesaggistica e ritrattistica. Presto sempre molta attenzione agli aspetti tecnici dello scatto cercando di ridurre al minimo la post-produzione.

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ATTREZZATURACANON EOS 5D + 24-105 mm F/4L IS USM 70-200 mm F/4L IS USM

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L’anima di Porto

Metto piede per la prima volta nella mia vita in Portogallo.
In verità metto piede per la prima volta nella mia vita fuori dall’Italia, portando al collo una macchina fotografica. Forse portando al collo qualcosa in più. Portando al collo quella che diventeràpoi una parte di me. Parte fondamentale del mio essere.
Definibile coem il mio principio. Ciò che unifica e da senso ad ogni cosa. Ciò che, in un certo senso, mi da forza nel profondo.
Il primo impatto con Porto, con la Cittò, è forte. Diretto. Spietato.
Come se metaforicamente mi stesse dicendo: svegliati! Apri gli occhi! Qui nulla funziona secondo le tue regole, dimenticale. Ho passato molte notti a pensare a questo primo incontro, tra me e lei, senza riuscire mai a definirlo, senza mai riuscire a cogliere il messaggio. Tanto nascosto, tanto esplicito. Infrangi le regole. Rompi gli schemi. La vita è troppo breve per essere vissuta secondo un programma prestabilito. è come se sentissi tutto questo dentro di me, ma rifiutassi di accettarlo. Ho lottato per giorni, cercando di opporre resistenza alla voce che percepivo dentro di me. Per paura. Perchè abbandonare le proprie sicurezze porta un cambiamento, reversibile o meno…
Camminando per Porto, non vi sono punti di riferimento. Si è spaesati. Persi. Persi in una paese non proprio, in un quartiere a cui non si appartiene, In un modo di vivere a cui non si appartiene.
La prima cosa che ho imparato, che resterà per sempre dentro di me, è di non avere paura di agire. Prendo ora in prestito una frase di un mio grande punto di riferimento, Vincenzo Nibali, che un giorno che se si ha paura, se si esita a fare mosse decisive, allora è finita. Game Over. La popolazione della città, le anime che vivono in questo lembo di terra bagnato dall’Oceano Atlantico, non hanno paura di fare mosse decisive. Non hanno paura di mostrare le loro emozioni, gridando di gioia alle 5 del mattino, mostrando le mani distrutte, consumate dal lavoro, non hanno timore di mostrare ciò che sono. Forse è per questo che nonostante i contrasti sociali, si vive in armonia, almeno apparentemente. Vivere senza maschere. Essere ciò che si è e non ciò che la gente, il mondo o l’universo voglia.
Altro aspetto di questa mia riflessione, è ciò che la città cerca di trasmettere; Non è infatti pertinente definire Porto un agglomerato urbano. Simbolo di orgoglio e di rivincita di un popolo intero. Non è possibile trovare una parola o una frase che racchiuda in sè tutte le sfacciettature presenti nella Città. Presenti in Lei.
Standone a contatto, toccandone i muri, parlando con la gente e cercando di vivere a pieno questa esperienza, ci si accorge di una presenza. Una presenza malvagia, composta da tristezza e dolore, e lementi non mascherabili, proprio perchè diretti. Alcune ferite di Porto sono ancora a perte. Sanguinano. Molte parti dell’anima della Città sono cristalline, leggere. Hanno ricordato il passato, voltato pagina, e lasciato spazio al futuro. Controllandolo e non facendosi controllare. Altre non sono ancora pronte per cambiare, non avendo così la possibilità di volare libere verso il cielo.
Il tempo. solo il tempo può aiutare. Perchè solo col yempo si accettano gli errori commessi e le delusioni subite. Il tempo cambia nel profondo…
Malinconia. Altra caratteristica inequivocabile della Città. Malinconia e tristezza che cercano di resistere. Resistere a una forza superiore, quella della rivincita, quella della rivoluzione. Alla forza inarrestabile del cambiamento. Sofferenza e felicità combattono ogni giorno, plasmando una realtà mai uguale. Combattendo però una battaglia il cui esito è già scritto. Tutto ciò si riflette nella vita caotica di Porto, dove non sono distinguibili confini tra il ricco e il povero, tra il moderno e l’antico. Tutto è in contrasto. Forse è per questo che è così affscinante, proprio perchè imprevedibile. Forse, quando questa battaglia finirà e l’anima di Porto tornerà leggera, volerà lontano, portando con sè tutta la magia.
CANON EOS 5D
CANON EF 24-105mm F/4L

Porto, Portogallo

2017/06/21

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