Daniele_Torriglia Daniele_Torriglia

Daniele Torriglia è un giovane fotografo ligure, che inizia a sperimentare il mezzo fotografico sin da piccolo, per poi approfondire il suo interesse all’Accademia Ligusti- ca di Belle Arti di Genova, dove consegue una Laurea Triennale in Nuove Tecnologie dell’Arte e una Laurea Magistrale di Fotografia. Per Daniele, la storia dell’arte è fondamentale per imparare a guardare, oltre che vedere: in un’epoca in cui siamo costantemente alla ricerca di stimoli con cui intratte- nersi, la fretta ci trasporta da una situazione all’altra, senza avere il tempo né la volon- tà, di effettuare un’analisi più profonda. Il Senso della Presenza quindi, si propone come un viaggio visivo lento e ponderato all’interno della quotidianità che, per quanto comune e spesso considerata non inte- ressante, è densa di significato. Una terrazza sul mare, il ritratto di uno sconosciuto, la luce del sole che investe il tavolino di un bar: si tratta di narrazioni silenziose, di ponti che si creano tra il fotografo ed i soggetti che rappresenta. Con stile volutamente sporco ed incisivo, l’autore sceglie la pellicola, in particolar modo delle compatte, per lasciarsi guidare dall’automatismo tecnico e soffermarsi sul soggetto in maniera discreta e priva di artifici, prediligendo la luce naturale e compo- sizioni semplici ma efficaci. Questa scelta stilistica non solo riflette la purezza e la sin- cerità del tema, ma permette di mettere in risalto la bellezza intrinseca degli oggetti e delle situazioni quotidiane. Il colore è il secondo protagonista del progetto: ispirandosi ai grandi maestri come Olivo Barbieri, Martin Parr e Davide Sorrenti, lo sguardo di Daniele si sofferma sulla scena in maniera istintiva, quasi netta, fagocitando l’idea di luogo, oggetto, ritratto per restituirne una tutta sua. Uno degli aspetti più potenti del progetto è la capacità di evocare il concetto di pre- senza come esperienza umana. Le immagini ci invitano a rallentare e a interpretare, rielaborare, passare la realtà attraverso lo scanner del sé per essere pienamente presenti nel qui ed ora. Ogni immagine diventa un invito a fermarsi, a respirare e a osservare con attenzione, a riscoprire il valore del momento presente.

PAESEItalia

ATTREZZATURACanon 1DX Mark II Canon 1V Hasselblad 500C Yashica T5 Pentax Espio 738

INSTAGRAMinstagram.com/dan.4000____/

Il senso della presenza scatto n°023

il senso della presenza mi fa venire in mente un aneddoto che si usa raccontare
spesso, un po’ di anni fa un critico, Vittorio Fagone, diceva che durante un’edizione
di Kassel, Giulio Paolini aveva tenuto un’opera, una scritta che diceva: “IO VEDO”,
protetta da un cubo di plexiglas.
Il giorno dopo si sono accorti che un visitatore aveva scritto: “IO NON VEDO NIENTE”
ecco, io credo che tra le due affermazioni, entrambe forse arroganti, IO VEDO e
IO NON VEDO NIENTE, quello che davvero possiamo fare è INTRAVEDERE;
quindi queste fotografie non vogliono affermare una forte visione, insomma, oppure
sovrapporre una griglia di intenzioni forti al mondo, ma vogliono semplicemente
fornire il sospetto che ci sia sempre qualcosa da INTRAVEDERE anche nelle cose
più semplici e più banali.
Tenendo conto la brevità della nostra permanenza sul pianeta terra, ecco che anche
un sasso nel quale inciampiamo e ci può infastidire, ci apparterrà, questo inciampo
questo sasso banale, per cinquanta, sessanta, ottanta anni, quindi per un tempo
brevissimo, rispetto ad un tempo molto più lungo che vivremo in un altrove.
Ecco che allora quello che ci sembra banale è davvero eccezionale, se si considera
il breve tempo che abbiamo di esposizione per GUARDARLO, per CONSIDERARLO,
per NARRARLO, per DESCRIVERLO.

Daniele Torriglia

Luogo non specificato

7/1/2025

Still life

T5

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