Tra leggenda e realtà
Si racconta, infatti, che una splendida e giovane fanciulla, di nome Acqua, sfuggisse alle pressioni paterne e si rifugiasse proprio su questa spiaggia per un tuffo e un po’ di pace. Un giorno, però, si spinse troppo al largo e un giovane pescatore procidano la salvò tra le onde.
Da quel giorno, il ragazzo attraccava con la sua barchetta proprio lì, a due passi dalla spiaggia, per poter vedere la fanciulla. A un certo punto, però, Giosuè non tornò sulla terraferma. Secondo alcuni, perse la vita in una tempesta. Acqua non riuscì a sopportare il dolore e si uccise, gettandosi in mare, nella speranza di ricongiungersi al suo amore.
Il suo corpo, dicono, non fu mai trovato. Da allora, la spiaggia si chiama proprio così: “Acqua morta”.