11 Novembre 2020 di Redazione Redazione

Il manuale che accompagna la nostra EOS contiene informazioni utilissime su tutte le funzioni della fotocamera, ma diciamoci la verità: è una lettura davvero lunga e complessa, e pochi l’hanno portata a termine! Per fortuna vi veniamo in aiuto noi! Nello speciale “50 skills” troveremo un concentrato dei consigli più utili per cominciare a sfruttare fino in fondo una macchina fotografica marchiata Canon. Ci sono idee nuove per tutti – dai fotografi alle prime armi ai veterani. La maggior parte di questi consigli, inoltre,  è applicabile a tutti i modelli della gamma EOS

1#Impostiamo la nostra EOS

1 – Spegniamo il “BIP”

Spegnere il "bip"

Per impostazione predefinita, la fotocamera dovrebbe avere attivo il “bip” di conferma dell’acquisizione del fuoco in autofocus. Può essere un suono rassicurante, ma è inappropriato in alcune situazioni. Possiamo disattivare il segnale acustico entrando nel menu giallo Impostazione e scegliendo Bip> Disattiva. Si può scegliere anche di metterlo a tacere solo
per le operazioni di messa a fuoco via touchscreen.

2 – Più info in fase di revisione

È possibile cambiare la quantità di informazioni visualizzate sullo schermo in fase di review delle foto premendo il pulsante INFO o DISP. Scegliamo la schermata preferita (è consigliabile l’istogramma) e la vedremo come predefinita la prossima volta che premeremo il pulsante di riproduzione. Controlliamo anche che la rotazione automatica, nel menu giallo Impostazione, sia attiva, così non dovremo ruotare la fotocamera per vedere gli scatti in formato verticale.

3 – Info sul copyright

info su copyright

Entriamo nel menu giallo della nostra EOS e scegliamo la voce Informazioni copyright: inseriamo il nostro nome
e i nostri dati con le opzioni Immettere nome dell’autore e Immettere dettagli copyright. Verranno incorporati ai metadati (i cosiddetti EXIF) di ogni scatto e risparmieremo il tempo e il fastidio di doverli aggiungere in una fase successiva al computer.

4 – Quick menu

quick menu

Presente in tutte le fotocamere EOS dotate di modalità manuale e semi-automatiche, il Quick Menu (pulsante Q) assicura rapido accesso alle impostazioni che servono di più. Permette di regolare, tra gli altri, diaframma, tempo di scatto, ISO, bilanciamento del bianco, qualità di immagine e modalità autofocus direttamente dallo schermo posteriore – una soluzione veloce per non perdere mai un’opportunità di scatto.

5 – APS-C VS Full-Frame

apc-s

Canon utilizza due tipi di sensori: APS-C e full-frame. Il formato full-frame ha dimensioni molto simili a quelle di un fotogramma di pellicola 35 mm, mentre l’APS-C è più piccolo, quasi la metà, e crea un “fattore di moltiplicazione focale” (o “di crop”): a parità di lunghezza focale fisica, le immagini realizzate su APS-C appaiono come “zoomate”. Il fattore di crop del formato APS-C Canon è 1,6x, quindi un tele 300 mm dà risultati sovrapponibili a quelli di un 480 mm su full-frame (ottima cosa), ma un grandangolo 24 mm diventa un 38,4 mm. I sensori full-frame riescono a meglio ridurre la profondità di campo e possono avere prestazioni ISO superiori.

6 –  Istogramma

Quando riproduciamo le immagini sul display posteriore, possiamo premere due volte il pulsante INFO per richiamare le impostazioni di esposizione (diaframma, tempo di scatto, ISO, eccetera) e un istogramma. L’istogramma visualizza i dati espositivi in forma grafica, così è molto semplice valutare se l’immagine è sovra o sottoesposta o se l’esposizione è invece ben bilanciata (cosa non sempre possibile, soprattutto in presenza di luce e contrasto intensi, come al tramonto).

7 – Compensazione esposizione

Se notiamo che le immagini risultano troppo chiare o troppo scure, applichiamo un minimo di compensazione positiva o negativa utilizzando il pulsante +/- o la voce relativa nel Quick Menu. Proviamo a scattare di nuovo e controlliamo se i livelli di luminosità sono quelli che vogliamo. Ricordiamo sempre di azzerare la compensazione appena finiamo uno scatto.

8 – Procuriamoci un buon treppiede

Il treppiede è uno strumento cruciale sia per abituarci a prendere il giusto tempo e perfezionare ogni composizione, sia per eliminare il mosso allo scatto e accedere alla possibilità di esporre a lungo per sfocare gli elementi in movimento nell’inquadratura – come l’acqua di un ruscello o le nuvole spinte dal vento.

9 – Scattiamo in RAW

Oltre che in JPEG, la nostra Canon può salvare anche in formato RAW. RAW non è un acronimo, significa letteralmente “grezzo” e fa riferimento ai dati nativi catturati dalla  fotocamera. A differenza dei JPEG, i file RAW non sono compressi, quindi offrono una quantità di dati di gran lunga superiore con cui giocare per modificare colori ed esposizione in fase di elaborazione. In RAW è più facile recuperare dettaglio dalle luci o aprire le ombre. Le immagini qui sopra mostrano la differenza dello stesso intervento su un file JPEG e un RAW: è evidente come quest’ultimo conservi più dettaglio nelle luci e nelle ombre.

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