15 Gennaio 2021 di Redazione Redazione

La Canon EOS 850D, annunciata lo scorso febbraio ma bloccata per mesi a causa dell’emergenza Coronavirus, è finalmente arrivata sugli scaffali dei negozi. L’abbiamo provata per voi!

EOS 850D: la reflex “tuttofare”

Con un prezzo di listino di poco sotto la soglia “psicologica” dei 1.000 € per il solo corpo (1.050 € è il prezzo in kit con l’EF-S 18-55mm f/4-5.6 IS STM), la Canon EOS 850D nasce come modello “per appassionati” – con un occhio di riguardo anche per i principianti evoluti: è una reflex leggera, versatile e ben connessa, forte del veloce processore DIGIC 8 e capace di una frequenza di scatto continuo di 7 fps. Il sensore, in formato APS-C, è tra quelli più amati dai canonisti: il classico CMOS Dual Pixel con risoluzione da 24,1 MP. La fotocamera si distingue dalle altre reflex nella sua fascia di prezzo soprattutto per le capacità video 4K e, assoluta novità in questa linea EOS, per la tecnologia AF Intelligent Tracking and Recognition (iTR) che punta a migliorare la messa a fuoco in Live View grazie alla combinazione con il rilevamento dei volti e con il nuovo rilevamento degli occhi, per ritratti migliori e sguardo sempre nitidissimo. Anche per gli scatti “tradizionali”, via mirino ottico (con copertura al 95%), il tracking basato su 45 punti AF a croce e sul sistema Dual Pixel CMOS AF è rapido e accurato.

In generale, si può dire che il corpo macchina è compatto, ma è comunque completo di ghiera superiore e posteriore per un pratico e veloce controllo sia dei tempi di posa, sia del diaframma. La fotocamera è parte del sistema Canon EOS, quindi è possibile abbinarla a qualsiasi obiettivo EF o EF-S e montare flash Speedlite, per un’illuminazione più creativa di quella del piccolo flash pop-up incorporato. In kit, la EOS 850D è disponibile con il discreto zoom 18-55 mm, che permette di catturare fin da subito qualsiasi soggetto, dai paesaggi ai ritratti.

EOS 850D: la funzione “guida”

Come impostazione di fabbrica, la fotocamera offre una funzione “guida” a schermo, molto utile per i principianti. In modalità Av, per esempio, ci viene spiegato come un diaframma più ampio, come f/3.5, sfochi lo sfondo dietro il soggetto, mentre f/22 lo renda più nitido. È possibile naturalmente disabilitare la guida (basta scegliere la modalità “Standard” anziché “Con guida”, alla voce Impostazione del livello di visualizzazione dello schermo> Schermo di scatto) e avere la possibilità di regolare via touchscreen i singoli parametri, come bilanciamento del bianco o Stile Foto. La ghiera delle modalità presenta le opzioni consuete: M (manuale), Av (priorità di diaframma), Tv (priorità di tempo), P (Program), SCN (Scena speciale), Scena smart auto e Filtri creativi, tra cui B/N granuloso, Effetto fish-eye o Effetto miniatura. Come in tutte le EOS per principianti e appassionati, abbondano le modalità scena, studiate per ottimizzare le impostazioni in specifici scenari di scatto. Raccolte sotto la posizione SCN, troviamo le opzioni Ritratto, Pelle liscia (sempre per i ritratti), Foto di gruppo, Paesaggio, Macro, Sport, Bambini, Food, Lume di candela, Ritratto notturno, Scatto notturno manuale (inteso come a mano libera) e Controllo retroilluminazione HDR.

Le prestazioni della EOS 850D

Tra gli aspetti più emozionanti della EOS 850D c’è la dotazione, ereditata dai modelli di fascia professionale, di autofocus Intelligent Tracking (iTR). Grazie ai 220.000 pixel del sensore esposimetrico RGB+IR, l’AF è veloce e preciso, perfetto anche per catturare sport di velocità, animali selvatici e bambini che non vogliono stare fermi! Per la messa a fuoco via mirino ottico, il sistema AF è parso più accurato con la selezione manuale di un punto singolo. In alcuni casi, il gruppo di nove punti AF attivati dalla modalità Selezione manuale: zona AF ha avuto qualche difficoltà nella messa a fuoco di specifici elementi o oggetti in una scena, per esempio con un sentiero nel bosco. Per vedute più ampie, come un paesaggio a 24 mm e f/8, la zona AF ha invece funzionato bene. Nel caso di scatti d’azione, con raffica da 7 fps, selezione automatica del punto AF e AF AI Servo, con l’EF-S 18-135mm la 850 D (in modalità Tv, con esposizione 1/500 di secondo, f/5.6 e ISO 3.200) ha fatto un ragionevole buon lavoro nella messa a fuoco di bambini che correvano verso l’obiettivo – uno dei tipici scenari di scatto spinosi, perché la distanza di fuoco cambia rapidamente. Sui sette scatti di una raffica, solo in uno il pestifero soggetto non era nitido: è un risultato più che notevole per una fotocamera di questa fascia con obiettivo di kit. In altre sequenze d’azione, è capitato che il tasso di successo fosse leggermente inferiore – ma mai insoddisfacente. La messa a fuoco via touchscreen, in Live View, si è dimostrata in grado di offrire molto più controllo e precisione. Non è sorprendente: in Live View, grazie al Dual Pixel CMOS AF, abbiamo 143 punti AF in modalità automatica e la bellezza di 3.975 per la selezione manuale.

In conclusione

Per i principianti ansiosi di fare un passo avanti verso la fotografia creativa e per i possessori di più vecchie entry-level Canon desiderosi di un aggiornamento, la EOS 850D è un modello notevole: leggerissima eppure potente, cattura immagini dettagliate, vibranti e nitide e video HD. Su carta, l’evoluzione delle specifiche rispetto alla EOS 800D (ancora in listino) non sembra enorme: entrambe hanno sensori da 24 MP, 45 punti AF a croce, 6 o 7 fps e Wi-Fi. Per chi ha già l’edizione immediatamente precedente, l’acquisto vale la pena solo se si incontrano difficoltà di messa a fuoco che pregiudicano l’esperienza d’uso. La vera novità del nuovo modello, infatti, è da ricercarsi proprio nel ben più efficace sistema autofocus: anche con gli obiettivi kit EF-S 18-55mm e 18-135mm, con la EOS 850D è facile ottenere ottimi risultati sia con mirino ottico e pulsante AF ON sul dorso, sia con Live View e rilevamento di visi e occhi.

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