1 Marzo 2021 di Redazione Redazione

Presentato nel settembre 2018, il sistema Canon EOS R è cresciuto. Da un singolo modello con quattro ottiche oggi i canonisti hanno a disposizione una gamma ben sviluppata di mirrorless full-frame. Senza dimenticare l’ampia scelta di ottiche RF (fisse e zoom) e di accessori.

Anche se mostrano un design ergonomico e raffinato simile a quello delle reflex EOS full-frame, i corpi macchina “R” sono più compatti, leggeri e silenziosi durante l’uso, grazie proprio all’assenza dello specchio. Tutti adottano il rivoluzionario attacco RF, che ha aperto le porte a miglioramenti tecnologici impossibili con i tradizionali attacchi EF ed EF-S.

Ecco una panoramica delle fotocamere della serie EOS R.

EOS R

Entry-level

Il modello più economico della gamma R, la EOS RP, è una scelta interessante per chi vuole fare un primo passo nel mondo delle full-frame. È la pieno formato più leggera mai prodotta da Canon. È ideale per fotografia di viaggio, di strada o paesaggistica. Naturalmente non assicura le stesse prestazioni dei corpi macchina EOS R di fascia più alta. Anche l’autonomia della batteria è modesta. Per quanto costa, però, offre moltissimo: la stessa risoluzione da 26,2 MP della EOS 6D Mark II, video 4K, AF Dual Pixel CMOS con rilevamento occhi (non in 4K, però). In più, una marea di opzioni creative in-camera come bracketing della messa a fuoco, esposizioni multiple e intervallometro per sequenze in time-lapse.

EOS R: l’ammiraglia

Un investimento importante non è un problema? Allora la EOS R5 dovrebbe essere in cima alla nostra lista degli acquisti. La nuova ammiraglia del sistema EOS R ha, senza alcun dubbio, le specifiche più sofisticate e avanzate di qualsiasi EOS. Sotto il cofano ospita un sensore CMOS full-frame da 45 MP. Può sembrare poco a confronto dei 50,6 MP della EOS 5DS R, ma sono i risultati a proiettare la EOS R5 su un altro livello.

Capace di una frequenza di scatto di 12 fps con otturatore meccanico, arriva alla bellezza di 20 fps con il silenzioso otturatore elettronico. Ed è in grado di farlo senza rinunciare al tracking autofocus. Monta la versione Mark II del sensore CMOS Dual Pixel ed è completa di autofocus EOS iTR. Il sistema, sostenuto dal processore DIGIC X, utilizza l’intelligenza artificiale per il tracking delle persone, anche quando non sono rivolte verso la fotocamera. Fa quasi paura quando deve riconoscere e tenere a fuoco cani, gatti e uccelli!

La EOS R5 è anche la prima EOS R dotata di sistema di stabilizzazione IBIS (In-Board Image Stabilization) che muove fisicamente il sensore per compensare le vibrazioni. In collaborazione con ottiche a loro volta stabilizzate, il sistema arriva a ben 8 stop di copertura. Per ottenere prestazioni di questo livello è necessario montare obiettivi RF, ma l’IBIS funziona comunque molto bene anche con ottiche EF non stabilizzate.

Vedere al buio

Se la Canon EOS R5 è un’evoluzione della EOS 5D, la EOS R6 è invece l’equivalente mirrorless, un po’ più potente, della EOS 6D Mark II. Offre molte funzioni prese dall’ammiraglia (come scatto silenzioso a 20 fps, IBIS, AF Dual Pixel CMOS). Ha però una risoluzione inferiore (20,1 MP) e gira video “limitandosi” al formato 4K. Inoltre, le mancano alcuni piccoli tocchi della R5, come l’EVF di risoluzione più alta o lo schermo LCD superiore.

La risoluzione più bassa, però, non è solo un limite. Innanzitutto, rende la EOS R6 un acquisto ben più economico. Ma soprattutto la trasforma in un’ottima scelta per la fotografia in luce ridotta. La gamma ISO standard va da 100 a 102.400, un intero stop più della EOS R5, e può essere espansa a 204.800. Anche la gamma dell’autofocus è più estesa, da -6,5 a +20 EV. La fotocamera è, quindi, in grado di mettere a fuoco con meno luce di quanta ne serva alla EOS R5.

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