Canon ha lanciato una speciale versione della sua mirrorless EOS R, la EOS Ra (2.900 €), con un nuovo filtro passa-basso capace di trasmettere al sensore quattro volte più luce H-alfa (o Idrogeno-alfa, Ha, quella emessa da oggetti molto deboli nel cielo, come la nebulosa Rosetta o quella di Orione, con il loro tipico colore rosso) rispetto al modello “normale”. La capacità della fotocamera di “filtrare” l’inquinamento luminoso rende gli scatti notturni più nitidi e contribuisce ad aumentare il contrasto tra gli oggetti che “brillano” sulla particolare lunghezza d’onda dei 656 nm.
Canon EOS Ra, pensata per gli amanti delle stelle
La fotocamera condivide le funzioni della EOS R, dalla quale eredita la messa a fuoco velocissima, la capacità di mettere a fuoco in condizioni di luce scarsa fino a -6 EV, il sensore CMOS full-frame da circa 30,3 milioni di pixel e il processore di ultima generazione DIGIC 8.
La possibilità di utilizzare file RAW da 14 bit e la flessibilità offerta dal range di sensibilità nativo da ISO 100 a 40.000 garantiscono performance nettamente superiori ai risultati già eccezionali prodotti dai precedenti modelli “astro” EOS 20Da e EOS 60Da.
Il design leggero e compatto della EOS Ra consente di collegare facilmente la fotocamera al telescopio. Possiamo fissarla direttamente al supporto dell’oculare tramite un adattatore a ghiera T2-RF oppure utilizzando un adattatore EF-EOS R e una ghiera T2-EF. In alternativa, è possibile montare sulla mirrorless un obiettivo classico e poi attaccare il tutto sul telescopio tramite dispositivo statico o inclinabile che consenta di allineare telescopio e fotocamera in modo da seguire in parallelo la rotazione del cielo notturno.
La connessione con EOS Utility e l’app Canon Camera Connect permette di controllare la fotocamera da remoto via USB o in modalità wireless (anche tramite smartphone o Tablet) evitando di introdurre anche la ben che minima vibrazione indesiderata. Grazie al touchscreen snodato si può scattare da qualsiasi angolazione verificando al volo che la messa a fuoco sia impeccabile sfruttando l’ingrandimento fino a un fattore di 30x dell’immagine. Il mirino elettronico, inoltre, mostra esattamente ciò che si inquadra, vedendo chiaramente il soggetto anche quando è buio.
Qualora l’ottica del telescopio collegato non coprisse l’intera dimensione del sensore, la EOS Ra può ridurre la porzione del CMOS utilizzato al formato APS-C, pari a circa 11,6 MP o di selezionare altri rapporti di crop.
Attenzione, però: per via del filtro IR utilizzato e la capacità della macchina di cogliere frequenze infrarosse che il nostro occhio non è in grado di percepire, l’impiego della macchina fotografica per altri scopi diversi dall’astrofotografia è sconsigliato: potrebbero esserci potenziali problemi con il bilanciamento e la resa di alcuni colori.