9 Febbraio 2021 di Redazione Redazione

Il Canon RF 100-500mm è il primo zoom supertele per le mirrorless EOS R: si tratta di un modello di alta qualità, con struttura di fascia “L” e dotato persino di un rivestimento termoisolante per affrontare le condizioni climatiche più difficili, tanto al caldo quanto al freddo. La stabilizzazione fino a 5 stop è di grande aiuto per ottenere risultati nitidi anche a mano libera e con tempi più lenti in condizioni di luce ridotta.

Ecco le impressioni del professionista Peter Travers, che lo ha provato per noi.

Canon RF 100-500mm: prestazioni

Un supertele con un’estensione da 100 mm a 500 mm è uno strumento di rara comodità. In prova, è stato evidente quando, in presenza di uccelli in volo e in movimento, ho potuto stringere e riempire l’inquadratura con i soggetti più lontani e allargarla per catturare anche i coraggiosi che si avvicinavano. Vale però davvero la pena di avere un 100-500 mm? La differenza tra 100 mm e 200 mm è notevole, ma quella tra 400 mm e 500 mm non è altrettanto evidente.

C’è da considerare, poi, anche la luminosità: il Canon EF 100-400mm f/4.5-5.6L IS II USM per reflex apre fino a f/5.6 alla massima estensione di 400 mm, mentre il nuovo 100-500mm chiude fino a f/7.1 su 500 mm. Va detto che fino a oltre 350 mm la massima apertura rimane intorno a f/5.6, chiude gli ultimi 2/3 di stop solo dopo i 400 mm. Significa comunque avere accesso solo a tempi di scatto più lenti nella fascia dai 400 mm ai 500 mm.

Durante la sessione, la messa a fuoco si è rivelata un po’ erratica sia via EVF sia via Live View in presenza di soggetti con piumaggio scuro, o di controluce, con relativa difficoltà ad agganciare il contrasto nonostante gli uccelli fossero quasi statici – fotocamera e obiettivo avrebbero avuto tutto il tempo per bloccare il fuoco. Ho notato che usare sempre un’elevata frequenza di scatto continuo (8 fps sulla EOS R), anche con i soggetti posati sui rami e non in volo, ha migliorato il tasso di successo dell’autofocus. Ho fatto regolare ricorso alle raffiche più veloci solo con i soggetti molto rapidi, ma certo mi è rimasta l’impressione che la coppia EOS R ed RF 100-500mm collabori meglio e metta a fuoco più in fretta in quella modalità.

L’obiettivo è cambiato completamente quando, anziché a una EOS R, l’ho abbinato a una EOS R5 e al suo nuovo e migliorato tracking AF per animali e uccelli. In combinazione con la più recente mirrorless, il sistema autofocus ha iniziato ad acquisire e agganciare immediatamente i soggetti ovunque fossero nell’inquadratura, e poi a seguirli con sorprendenti velocità e costanza di risultati. Il tasso di successo è schizzato praticamente al 100% e il sistema si è poi confermato così valido anche con bambini, cani e gatti in corsa in un giardino, persino con livelli di luce molto ridotti. Probabilmente non è dunque una coincidenza, ma una saggia scelta di tempi, che l’RF 100-500mm sia stato presentato dopo i corpi macchina R5 e R6, visto che è evidente come sia più indicato a queste due fotocamere, rispetto che alle ormai già invecchiate EOS R e RP.

R5 e R6 vantano EVF più veloci, frequenze di scatto superiori (12 fps/30 fps con otturatore meccanico/elettronico) e modalità autofocus iper-intelligenti per la fotografia naturalistica. Inoltre, entrambe hanno sistema IBIS (In-Body Image Stabilization) di ultima generazione, che porta a 6 stop la copertura IS dell’RF 100-500mm: non è un dettaglio trascurabile quando, a 500 mm, la massima apertura f/7.1 e i livelli di luce cospirano per impedirci di arrivare a tempi abbastanza veloci da scattare a mano libera!

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