2 Marzo 2021 di Redazione Redazione

In questo ultimo appuntamento della rubrica Fotografare d’inverno parliamo di composizione. Proviamo a seguire alcune solide regole fotografiche per rendere più potenti gli elementi interni della nostra scena. Per esempio, possiamo catturare più attenzione con un punto focale meglio disposto. Oppure riorganizzare l’inquadratura intorno a linee di entrata.

Un vecchio motto, però, dice anche che le regole sono fatte per essere infrante. Cerchiamo di capire quando è il caso di seguirle e quando quello di violarle. Sono solo linee guida e non è detto che si sposino sempre con la nostra visione artistica.

Fotografare d’inverno: cinque regole compositive

La regola dei terzi

È vecchia almeno quanto la fotografia stessa! Prevede di dividere il frame in nove rettangoli e disporre il soggetto in un punto di intersezione delle linee che delimitano questi rettangoli. Tutti i fotografi sanno che, in questo modo, la composizione risulta più bilanciata.

Fotografare d’inverno: elementi dispari

Una regola meno conosciuta, ma che può aiutare a dare più forza a una composizione, è quella che indica di includere un numero dispari di elementi. Per esempio, se stiamo inquadrando un filare di alberi, l’idea è che l’immagine possa essere più accattivante se ne includiamo un numero dispari, come uno, tre o cinque, anziché un numero pari. Quando componiamo, quindi, regoliamo la testa del treppiede per organizzare la composizione intorno a un numero dispari di soggetti.

A fuoco su un terzo della scena

Fotografare d’inverno

Un buon livello di nitidezza, dal primo piano all’orizzonte, permette all’osservatore di vedere chiaramente tutto ciò che c’è nel paesaggio. In genere, mettere a fuoco su circa un terzo dell’estensione della scena, con un diaframma medio come f/16, assicura la massima leggibilità. Piazziamo il punto AF in corrispondenza del primo terzo di profondità, mettiamo a fuoco in modalità singola e poi passiamo alla messa a fuoco manuale per bloccare la distanza.

Orizzonte diritto

Un orizzonte storto è la prima cosa che salta all’occhio in un paesaggio e può distruggere l’impatto anche della scena più drammatica. Per essere certi di non ritrovarci alle prese con questo errore, inquadriamo con l’uso del treppiede e premiamo il pulsante INFO della reflex per sovrapporre la livella elettronica al mirino o, in alcuni modelli, anche all’anteprima Live View. Poi regoliamo la testa del treppiede finché la linea orizzontale diventa verde. Possiamo comunque sempre correggere gli scatti in post-produzione, con lo strumento Raddrizza di Photoshop.

Infine… dimentichiamo tutto!

Queste regole non sono leggi da rispettare alla lettera, ovviamente. Sono piuttosto semplici linee guida che è spesso utile seguire. Inclinare l’orizzonte in modo deliberato e vistoso può rendere più notevole l’immagine – e dimostra che non è sempre necessario che l’orizzonte sia diritto! Possiamo usare un tele, al posto del tipico grandangolo, giocare con la prospettiva, divertirci a sperimentare e liberarci di qualsiasi imposizione, se abbiamo un motivo creativo per farlo.

Leggi qui Fotografare d’inverno #4: l’ora dorata

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