24 Aprile 2020 di Redazione Redazione
Questo tempo forzato in casa può trasformarsi nell’occasione per sistemare l’archivio fotografico e, perché no, anche per intraprendere la strada della vendita online delle nostre immagini. Per farlo, il modo più semplice è certamente quello di affidarsi a un sito microstock – contrazione dei termini micropayment e stock photography – che consente agli utenti di caricare i propri contenuti nell’archivio così da renderli disponibili all’acquisto da parte di terzi, riconoscendo una commissione all’autore ogni volta che un contenuto viene acquistato. Certo, la percentuale che spetta all’autore può variare significativamente e raramente viene riconosciuto più del 50 per cento del valore di vendita del contenuto. I guadagni, dunque, non saranno elevati in termini assoluti, ma la logica del microstock si basa sulla possibilità di sfruttare immagini che abbiamo già realizzato – per le quali, quindi, non dovremo prevedere altri costi – e di generare utili senza dover lavorare. Più ampio sarà il nostro archivio, maggiori saranno le possibilità che le nostre immagini siano scelte e acquistate… e dopo un periodo di “rodaggio”, potremo veder crescere rapidamente i nostri profitti.

Quantità e Qualità

Più immagini carichiamo su un sito microstock, maggiori saranno le possibilità di guadagno. Tuttavia, non dobbiamo mai perdere di vista la qualità delle fotografie (consideriamo che alcune piattaforme possono richiedere il caricamento di un numero preciso di immagini che devono essere approvate prima di poter iniziare a caricare altri file). Dunque, la prima cosa da fare è visionare le fotografie del nostro archivio per capire quali immagini possiamo proporre a un’agenzia di microstock, sotto l’aspetto sia della qualità siadel contenuto. Per quanto riguarda il primo punto, dobbiamo assicurarci che gli scatti abbiano una risoluzione minima di 4 MP (6 MP per alcune agenzie), che siano nel formato .JPG con profilo colore sRGB, che abbiano una corretta esposizione e che siano prive di “rumore”. Una buona post-produzione è certamente l’asso nella manica che ci permetterà di ottenere una maggiore visibilità. Non dimentichiamo anche di indicizzare le immagini attraverso i “metadati”, così da rendere più semplice la loro ricerca. Sotto l’aspetto dei contenuti, studiamo le varie piattaforme per capire quali siano le immagini più richieste e i trend del momento: una volta che il nostro business sarà avviato, potremo anche pensare di creare contenuti ad hoc, per andare incontro alle esigenze di chi acquista.
Microstock

Quali Piattaforme?

Shutterstock, Adobe Stock, iStock, Dreamstime, Alamy… esistono molti siti microstock che offrono agli utenti condizioni di vendita differenti (rispetto sia alle commissioni sia alle licenze) e che richiedono requisiti altrettanto differenti. Prima di scegliere la piattaforma che fa per noi, verifichiamo bene tutti questi aspetti. Il consiglio, a meno che non abbiamo garantito l’esclusiva, è di caricare foto e video su più siti, così da moltiplicare le opportunità di vendita.

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