Avatar Luciana Trappolino

Nata ad Orvieto il 15 Febbraio 1964. Laureata in Economia e Commercio alla Sapienza di Roma (Italia). Attualmente vivo a Lecce, dove svolgo l’attività  lavorativa presso un’azienda pubblica. Sin da bambina ho coltivato la passione per la fotografia.. Divento fotografa per vocazione e vivo perennemente con la mia Reflex da oltre trent'anni. Ho partecipato a diverse mostre, tra cui alcune promosse dalla FIOF (Fondo Internazionale per la Fotografia) nell’ambito del R-Evolution Photo Festival 2018; ho vinto diversi concorsi ricevendo più volte Menzioni d’ Onore, tra cui quelle di FIOF International Photographer Awards. Alcune mie foto sono state pubblicate su importanti magazine fotografici: tra questi il National Geographic e l’ Annuario FIAF. La mia fotografia è un resoconto di viaggio, una testimonianza etnica di usi e costumi di altri popoli, che in parte, con la contaminazione del mondo occidentale, si stanno perdendo.. Amo molto concentrarmi sul ritratto, soprattutto q

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ATTREZZATURACANON EOS 6D OBIETTIVO CANON 24-105 MM OBIETTIVO CANON 90-300 MM

Luciana Trappolino - Al Muro del Pianto (Western Wall)

Al Muro del Pianto (Western Wall)

Il Muro del pianto è il luogo più sacro per la religione ebraica in quanto è tutto ciò che rimane dell’antico tempio di Gerusalemme, distrutto nel 70 dC..
Per gli Ebrei il Muro riveste un luogo oltreché di preghiera, anche di vita quotidiana, in quanto è la stessa vita ad essere scandita dalla preghiera e da tutti i rituali religiosi: ed allora ci si reca al Muro nel corso della giornata, anche più volte, per pregare, per parlare di religione, per incontrarsi.
La preghiera è un rito che si ripete quotidianamente, sia per gli uomini che per le donne; molte delle preghiere vengono scritte in foglietti lasciati nelle fessure del muro: ce ne sono a milioni.
La preghiera è caratterizzata da un dondolio frenetico avanti e indietro.
Le regole per pregare sono quelle dell’ebraismo ortodosso: uomini e donne devono restare separati e solo agli uomini è permesso di indossare i tefillin (gli astucci neri contenenti rotoli di pergamena su cui sono iscritti versetti della Torah), gli scialli di preghiera e le kippah, e intonare dei canti di preghiera; alle donne è anche vietato toccare i testi sacri presenti al Muro, così come è fatto loro divieto di guidare una preghiera.
L’accesso al Muro per le donne continua ancora oggi ad essere un tema spinoso, ed è evidente che non è solo per una questione di spazio, più piccolo per le donne e più grande per gli uomini.
Il movimento Women of the Wall, nato nel 1988 (WOW) si batte da anni affinché anche alle donne vengano riservati gli stessi diritti di pregare al muro del pianto e con gli stessi rituali degli uomini, abbattendo quel muro di separazione che li divide.

Gerusalemme, Israele

13/11/2018

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