Ugo Galassi - Allegro, non troppo
Allegro, non troppo
L’oscurità cede il posto alla luce, la morte si trasforma in vita, le piante iniziano a muoversi, a ballare. Il silenzio si trasforma in musica e la staticità diviene movimento.
È il cerchio della vita, non finisce mai.
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Uso la luce come un pennello, per ritrarre piante e radici. Le osservo con l’occhio lieve di un bambino che fantastica osservando le nuvole in cielo. Lascio che mi raccontino la loro storia, le immagino mentre si muovono e mi svelano la loro essenza. Solo alla fine scatto, cercando di imprimere sulla carta le suggestioni che mi hanno trasmesso.
Utilizzo uno sfondo nero e illumino i soggetti con una torcia. Alla fine, in post-produzione, mi limito ad invertire la luminosità , lasciando invariati i colori originali. Sono fotografie che nascono per essere stampate su carta da acquerello. Solitamente uso Hahnemühle 310gr.