Avatar Angelo Mendula

Sono nato e vivo ad Olbia, classe 1987. Mi sono avvicinato al mondo della fotografia nel 2009, ereditando la passione da mio fratello maggiore Mauro, ma interessandomi alla fotografia ambientata ed alla ritrattistica. Ho iniziato la mia carriera da fotografo lavorando in molti locali della Costa Smeralda: Ambra Night, Country Club, Villa Pascià  – per citarne alcuni – e tutt’ora mi interesso di fotografia di eventi. Nel 2014, dopo aver perso il lavoro a causa della crisi economica, ho deciso di dedicarmi totalmente alla fotografia, allo studio dell’immagine e delle tecniche di post produzione. La fotografia è stata il mio rifugio emotivo, la mia cura nei momenti difficili e mi ha aiutato a svelare la parte più intima e sensibile di me stesso, fino a quel momento rimasta nascosta. Da circa sei mesi collaboro assiduamente con la Lebonski Agency, gestita dal rapper Salmo e Reef Studios e mi occupo di shooting con musicisti di ogni genere.

PAESEItalia

ATTREZZATURACanon Eos 5D Mark 3, Canon Eos 6D, 24-70 f2.8, 70-200 f 2.8, 50 f 1.4, 15-30 f2.8

FACEBOOKfacebook.com/AngeloMendulaPhotography

INSTAGRAMinstagram.com/angelomendulaphoto

Angelo Mendula - “Dark Siren”

“Dark Siren”

“La brezza favorevole spingeva la nave, e ben presto avvistarono
la splendida Antemoessa, isola in cui le canore sirene,
figlie dell’Acheloo, annientavano chiunque
vi approdasse, ammaliandolo coi loro dolci canti.
La bella Tersicore, una delle Muse, le aveva generate
dopo essersi unita all’Acheloo; un tempo erano ancelle
della potente figlia di Deò, quando ancora era vergine,
e cantavano insieme con lei: ma ora apparivano in parte
simili a fanciulle nel corpo e in parte ad uccelli.
Sempre appostate su una rupa munita di buoni approdi,
avevano privato moltissimi uomini della gioia del ritorno,
consumandoli nello struggimento. Anche per gli eroi
effusero senza ritegno le loro voci, soavi come gigli,
ed essi già stavano per gettare gli ormeggi sulla spiaggia:
ma il Tracio Orfeo, figlio di Eagro, tendendo la cetra
Bistonia con le sue mani, fece risuonare le note allegre
di una canzone dal ritmo veloce, affinché il suono
sovrapposto della sua musica rimbombasse nelle loro
orecchie. La cetra vinse la voce delle fanciulle: Zefiro
e insieme le onde sospinsero
la nave, e il loro canto si fece un suono indistinto.”
Da l’Odissea.
Canon eos 5d mark 2 – 24-70 Tamron

Luogo non specificato

17/1/2017

Dati exif non disponibili

Foto 2 di 6

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