Ivano Adversi - I Luoghi dell’Industria
I Luoghi dell’Industria
Nikon D700 e 20 mm/2,8D Nikon Testa panoramica
Le fabbriche che costellavano la periferia di Bologna intorno agli anni ’70 erano quelle maggiormente consolidate nella città , che avevano resistito al periodo del decentramento promosso negli anni della grande crescita del secondo dopoguerra e della trasformazione definitiva del paese da essenzialmente agricolo a paese industriale. Sono le fabbriche nelle quali si venne consolidando il modello economico emiliano, un modello teso a promuovere, accanto e insieme alla crescita economica anche l’inclusione e la mobilità sociale. Sono anche le fabbriche che, più di quelle decentrate, vissero il vento degli anni ‘68/’70, gli anni in cui la protesta studentesca intercettò e in qualche modo portò a maturazione quanto le lotte operaie avevano fatto emergere, sia rispetto alla critica dell’organizzazione gerarchica sia alla questione della democrazia sindacale. Sono le grandi fabbriche della stagione del Consigli, quali ad esempio la Minganti, la SASIB, l’AMGA.
Molte di loro furono trasformate, altre chiusero, altre ancora hanno smantellato gli impianti per poi ricostruirli all’estero. Al loro posto sono sorti palazzi, centri commerciali, negozi, o semplicemente sono rimasti i capannoni e il loro senso di abbandono e a volte di degrado.
Il progetto fotografico intende, anche tramite l’uso della fotografia panoramica, mostrare questo cambiamento, portare all’attenzione dello spettatore quello che era il tessuto industriale di Bologna.
Vuole altresì ricordare, pur senza mostrarle, l’impegno e le grandi lotte dei lavoratori che nelle fabbriche hanno vissuto molti anni, cercando di migliorarne le condizioni di lavoro e allo stesso tempo di salvare, assieme ad esse, anche il loro lavoro e la loro speranza di sviluppo.