Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero. OSCAR WILDE

Il Carnevale, festa nata per assecondare l’umano desiderio di celare il proprio vero volto e spesso il proprio vero io sotto una maschera che ci trasfigura, che ci fa essere per un giorno chi non siamo e forse non saremo mai, chi vorremmo essere ma non abbiamo il coraggio, la forza, le opportunità per diventarlo.
Ognuno può, sotto la maschera, sentirsi cavaliere d’altri tempi, gran dama di corte, invincibile eroe del futuro o rubacuori disinvolto e impenitente ma ciò che è certo è che quando cala il sipario, il personaggio ridiventa persona umana con tutti i suoi affermazioni e le sue frustrazioni, le sue gioie ed i suoi dolori, che sente sulle spalle il peso della propria solitudine in un mondo sovraffollato di miliardi di solitudini simili alla sua.
Parafrasando Schopenhauer, il Carnevale è una metafora in cui, come in un ballo mascherato al termine del quale ognuno si toglie la maschera, alla fine della vita si scopre la vera natura di coloro i quali hanno percorso una parte della strada con noi.

Nikon D3000