Paolo Barbarini - Orsi della Kamchatka
Orsi della Kamchatka
Le foto sono state scattate nell’arco di una decina di giorni nel South Kamchatka Federal Sanctuary, una delle aree protette più selvagge al mondo.
Il sanctuary, grande circa come la Val d’Aosta, è raggiungibile in pratica solo in elicottero, ed è sostanzialmente privo di insediamenti umani. Per stare a contatto dei numerosi orsi del parco occorre rinunciare a ogni comodità (acqua corrente, elettricità , cellulare…).
In quest’area caratterizzata dai vulcani e dal clima sub-artico esiste una grande popolazione di orsi, che nei mesi estivi raggiungono i torrenti o il lago Kuril per pescare i salmoni, e accumulare di conseguenza il grasso necessario a superare il lungo letargo invernale.
L’orso della Kamchatka (Ursus arctos beringianus) è il più grande orso bruno al mondo dopo l’orso di Kodiak. Può raggiungere i 650 Kg, 2.4 metri di lunghezza, 3 metri di altezza. E’ meno aggressivo del Grizzly americano nei confronti dell’uomo, ma occorre adottare comportamenti adeguati per non creare situazioni pericolose.
A fine Luglio-inizio Agosto la maggior parte degli orsi intenti alla pesca sono maschi: le femmine, per non mettere a rischio i piccoli con i grandi maschi ancora affamati e nervosi, si fanno vedere poco e attendono la parte più avanzata della stagione di pesca, quando i maschi saranno più sazi e i salmoni morenti più facili da catturare.
La tecnica di pesca è differente a seconda dell’altezza dell’acqua: nell’acqua bassa gli orsi cercano di afferrare i pesci con gli artigli delle zampe anteriori, schiacciandoli; nell’acqua alta invece gli orsi si tuffano cercando di afferrare il pesce direttamente con la bocca.
Le lotte invece sono originate soprattutto da dispute sull’occupazione dei migliori punti di pesca; solitamente sono molto brevi e si risolvono senza grossi danni.
Con queste foto ho scelto di rappresentare la bellezza, il dinamismo, la forza di questi maestosi animali, per sottolineare come vadano ammirati e rispettati. Per questo ho scelto principalmente foto legate alla pesca e alla lotta, ed evitato invece quelle foto che ritraggono i lati più teneri, simpatici e a volte comici degli orsi.
Le foto sono state realizzate con una Nikon D810, uno zoom 70-200 f/2.8 (spesso con l’aggiunta di un moltiplicatore TC 1.4x) e uno zoom 200-500 f/5.6. Le foto più dinamiche sono state scattate con tempi brevi (intorno a 1/2000 sec) per bloccare i rapidi movimenti degli orsi e gli spruzzi d’acqua. La distanza di ripresa era molto variabile, dato che i fotografi devono occupare una porzione molto limitata della riva per non interferire con le attività degli orsi.
Le condizioni di luce sono state anch’esse variabili, e la foto della lotta dei due grandi maschi è stata scattata nella nebbia, fortunatamente da molto vicino. L’unica occasione in cui ho goduto di sole nel pomeriggio inoltrato l’ho utilizzata, fra l’altro, per il profilo dell’orso in rim-light.