Surreal World

Il percorso creativo che mi porta al progetto surreale e onirico fa parte dell’importante ed essenziale voglia di cambiare la fotografia contemporanea. L’avvento del digitale, mezzo con cui io stesso mi avvicinai alla fotografia, ha portato l’uso di quest’ultima ad una fascia di persone non tanto interessate all’arte in sé, ma alla moda del momento e dalla facilità col quale si possa acquisire una foto ben riuscita. I social network diventano vetrine per tale tipologia di fotografia, prive di sentimento e senso artistico. Passando da Man Ray alla fotografia di Halsman che nel 1941 conobbe Salvador Dalì, con il quale inizò un rapporto artistico durato trent’anni, ho voluto fondere la fotografia digitale con il surrealismo e il mondo onirico. Il progetto racconta percorsi, sogni, paure e/o stati d’animo resi vivi attraverso diverse tecniche fotografiche e digitali, non ricreando oggetti tramite l’uso di software ma utilizzando una serie di sovrapposizioni fotografiche che comporranno poi l’immagine finale. Una vera e propria fantasia illusoria dove sia io che lo spettatore assistiamo a tale spettacolo sul confine tra surreale e realtà.