André Kertész. Lo stupore della realtà
“Amo scattare quel che merita di essere fotografato, il mondo quindi, anche nei suoi squarci di umile monotonia” A. Kertész
André Kertész è considerato il “maestro dei maestri”, fonte di ispirazione per importanti artisti e fotografi del suo tempo e non solo, tanto che di lui Henri Cartier-Bresson disse: «Tutto quello che abbiamo fatto, Kertész l’ha fatto prima». Fino al 10 marzo, la mostra Lo stupore della realtà, curata da Roberto Mutti e ideata da Camillo Fornasieri, invita a scoprirne l’opera attraverso novanta scatti che ripercorrono, in quattro sezioni, le tappe fondamentali della sua produzione. Dalle immagini della sua Ungheria rurale e tradizionale, dove Kertész già realizza assoluti capolavori, come L’uomo sott’acqua, si passa alle fotografie scattate a Parigi, città in cui frequenta il circolo degli artisti ungheresi del quartiere di Montparnasse, incontra Mondrian e Chagall, scopre il surrealismo di André Breton, poi declinato in modo inedito e personale, all’interno di una dimensione ironica. L’arrivo negli Stati Uniti segna una nuova fase del suo percorso, con gli scatti che svelano un’America singolare e intensa, e il riconoscimento internazionale: da quel momento, infatti, i suoi lavori sono ospitati nelle più importanti città, da Londra a Parigi, da Tokyo a Buenos Aires, a Melbourne. Nell’ultima fase, impossibilitato a uscire di casa, Kertész comincia a fotografare dalla finestra del suo appartamento in Washington Square a New York realizzando immagini che mostrano quella ripresa dall’alto che è cifra distintiva della sua produzione. Particolarmente interessante, all’interno del percorso espositivo, una rara serie di fotografie a colori nelle quali il fotografo conserva il rigore compositivo arricchendolo di nuove possibilità espressive tutte giocate sui toni lievi di cromatismi mai aggressivi.
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Immagine in evidenza
Mon frère imitant le «scherzo», Hongrie 1919, Ministère de la Culture / Médiathèque de l’architecture et du patrimoine / Dist Rmn-GP © Donation André Kertész