27 Agosto 2019 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Anthropocene, un’esperienza immersiva al MAST. «L’impatto dei comportamenti umani condiziona l’esistenza di ogni organismo vivente del pianeta»: è questo il presupposto su cui si fonda Anthropocene, la grande mostra multimediale che ha inaugurato presso la Fondazione MAST di Bologna e che indaga l’impronta indelebile che l’uomo lascia ogni giorno sulla Terra attraverso le straordinarie immagini di Edward Burtynsky, i filmati di Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier e installazioni di realtà aumentata.
Spiega Urs Stahel, curatore della mostra: «L’enorme aumento della popolazione e la sua velocità di riproduzione pongono l’umanità stessa e la natura nella quale e con la quale viviamo di fronte a problemi di eccezionale portata – non a caso il cambiamento climatico è un tema ricorrente nei media. Per descrivere il fenomeno alcuni scienziati hanno coniato il termine Anthropocene. Questo concetto indica che l’impatto esercitato dall’essere umano – dall’Homo Sapiens – ha raggiunto negli ultimi decenni proporzioni tali da essere equiparabile, se non addirittura superiore per forza e importanza, alle trasformazioni subite dalla Terra nel corso delle ere geologiche precedenti».

Anthropocene, un’esperienza immersiva

Dalle cave di marmo di Carrara all’enorme discarica di Dandora, in Kenya, dalle miniere di potassio dei Monti Urali in Russia alle vasche di evaporazione del litio nel Deserto di Atacama, le trentacinque fotografie in grande formato di Edward Burtynsky ritraggono un pianeta segnato dalla mano dell’uomo, lanciando un monito – non c’è più tempo, bisogna cambiare ora – ma allo stesso tempo gettando un seme di speranza che forse, come ricorda la regista Jennifer Baichwal, le generazioni più giovani hanno già raccolto.
Alle fotografie si affiancano quattro murales ad alta risoluzione, in cui si abbinano tecniche fotografiche e filmiche: attraverso la App AVARA (scaricabile gratuitamente sul proprio smartphone o sui tablet messi a disposizione dal MAST) è possibile inquadrare un punto della fotografia per dare il via a brevi estensioni video di Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier, che permettono ai visitatori di esaminare nei minimi dettagli la complessità delle “incursioni” umane sul pianeta. E ancora, tredici videoinstallazioni e tre installazioni di Realtà Aumentata che rendono Anthropocene un’esperienza immersiva che non può lasciare indifferenti circa il destino del nostro pianeta. Un destino di cui tutti noi dobbiamo farci carico.
Info:
Anthropocene
a cura di Sophie Hackett, Andrea Kunard, Urs Stahel
dal 16 maggio al 05 gennaio 2020
Fondazione MAST – Via Speranza 42, Bologna – www.mast.org
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