È morto all'età di 81 anni il celebre fotografo Sebastião Salgado. Lo ricordiamo con un articolo in suo onore.

23 Maggio 2025 di Redazione Redazione

Muore oggi all’età di 81 Sebastião Salgado, uno dei fotografi più amati di sempre: ad annunciarlo è l’Académie des Beaux-Arts di Parigi, di cui era membro dal 2016.

Sebastião Salgado ha sempre messo l’uomo al centro della sua opera. Di lui ricordiamo le grandi esplorazioni in Amazzonia, di cui ci ha lasciato immagini di indicibile bellezza. Per oltre quarant’anni ha investigato le tematiche sociali più urgenti per comprendere l’essere nella sua contemporaneità. Un’esplorazione che intreccia i diritti dei lavoratori, la povertà, gli effetti distruttivi dell’economia di mercato nei paesi in via di sviluppo. Riguardo al suo progetto Genesi, il più grande fotografo dei nostri tempi così lo ha definito: “Un tentativo di antropologia planetaria”.

Nato per documentare angoli del globo ancora non aggrediti dall’inquinamento e dall’economia selvaggia, il lascito di Salgado è enorme. Ma non si ferma qui. La sua arte ha proposto alle nuove generazioni l’immagine di un rapporto equilibrato, possibile, fra uomo e natura. E con queste parole concluse le sue riflessioni: “non possiamo più consumare il nostro pianeta. Le risorse naturali sono allo stremo. Occorre fermarsi e ripensare ai modelli di consumo e di sviluppo”.

Sebastião Salgado: un viaggio unico e straordinario attorno al globo

Lui, economista di formazione e con una forte esperienza professionale all’ONU, per dire tutto questo ha sempre scelto il linguaggio a lui più naturale: la fotografia. Così, ripercorrendo i suoi scatti e lo storico espositivo, è possibile affrontare un viaggio unico e straordinario attorno al globo. Dalle foreste tropicali dell’Amazzonia al Congo, dall’Indonesia alla Nuova Guinea, dai ghiacciai dell’Antartide ai deserti dell’America e dell’Africa. L’occhio di Salgado non si è lasciato intimorire di fronte a nulla, sempre al servizio di un’umanità tanto sentita quanto biasimata.

A prevalere, nelle sue fotografie, sono le emozioni. Cerchi concentrici che esplorano la condizione umana. Vincitori e vinti, speranze e delusioni. Aspettative e convinzioni. Insomma, quelle di Salgado sono immagini che assomigliano sempre di più ai sentimenti. A pensieri paralleli che, capaci di trasportare l’immensità e il dramma, si fanno sguardi consapevoli. E Salgado, nel corso della sua vita, ha anche svelato una parte del suo privatissimo album di famiglia, rivelandone l’intimità. I volti che lo animano sono uomini che non conoscono la tecnologia, così come animali, miracolosamente scampati al mondo contemporaneo. Un album, il suo, che racconta di zone remote nelle quali la natura ha ancora il sopravvento. Una testimonianza che per sempre perdurerà nel ricco panorama fotografico e artistico e per il quale non possiamo che ringraziarlo.

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