2 Maggio 2019 di Vanessa Avatar

LVMEN OBSCVRA esplora e racconta sfumature di buio. Con l’eclissi della ragione, l’indole, l’inconscio e le umane debolezze tornano ad alimentarsi di oscurità. Il buio è angoscia e attrazione, disperazione e morboso riparo.
LVMEN OBSCVRA scandaglia l’animo umano ed alcuni dei coni d’ombra più segreti e laceranti.
Lvmen Obscvra è composto da 22 opere dedicate al turbamento del vivere interiore ed a quello del vivere sociale. Ogni argomento sviluppa in una scena nella quale, come nella mente, spazio e moto e tempo sono assenti o trasfigurati in sospensione. Quello di Oriana Majoli è un lavoro estremamente complesso quanto meticoloso che nasce come il semplice desiderio (o bisogno) di dare concretezza a visioni, per lo più notturne, per poi crescere fino a divenire un progetto caratterizzato per linguaggio estetico, simbologia e citazioni ma, soprattutto, come metodo di analisi interiore.
Ogni scena, per la quale l’artista non risparmia la propria ricerca (sono chiaramente riconoscibili due tipologie di scene: soggetti su sfondi piatti, per riequilibrare l’essenzialità della scena compromessa dall’uso di elementi simbolici prevalenti; e soggetti su sfondi drappeggiati, come protagonisti davanti ad un sipario), vuole essere contemporaneamente uno specchio, una finestra o un gorgo per l’osservatore. E, per non distrarre lo spettatore dal tema degli scatti, anche la nudità è rivista da Oriana al fine di conservare la bellezza plastica di un corpo, ma senza aprire ad interpretazioni fuorvianti.
La scelta stessa del formato e delle dimensioni non è casuale, bensì frutto di una riflessione, ed è volta a ridurre l’eventuale componente aggressivamente emotiva delle immagini a favore del valore simbolico ed estetico.
Lvmen Obscvra è un progetto che necessita, nel contempo, di lettura sensibile e di distacco critico per essere coinvolti quanto basta per poterne apprezzare gli estremi dal punto di vista tecnico quanto emotivo. Per esserne coinvolti senza esserne travolti. Non è un lavoro di facile fruizione ma, sull’onda del crescendo della proposta fotografica/artistica che da due anni a questa parte arricchisce questo spazio, siamo certi potrà incuriosire ed entusiasmare ed arricchire.
“Che sia un lavoro fotografico, è l’unica certezza che ho. Credo che l’aggettivo artistico, dizionario a parte, subentri solo quando avviene la magia dell’emozione in chi osserva.”
 
Oriana Majoli alla Torrefazione Vittoria, a Cremona, dal 3 maggio al 21 giugno.
 

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