23 Dicembre 2019 di Vanessa Avatar

Eadweard Muybridge. Il pionere della fotografia scientifica

Una fotografia nata da una scommessa. La fotografia vede molto più di noi. Grazie a questo abbiamo potuto verificare ipotesi come quella del movimento. Tra le sequenze più note vi è quella di Occident, purosangue dell’americano Leland Stanford: volendo dimostrare che un cavallo, a un certo punto del galoppo, ha le 4 zampe sollevate da terra, questi chiese a Muybridge di fotografarlo. Era il 1872, Muybridge aveva dei problemi familiari: tradito dalla moglie decise di ucciderne l’amante. Al termine della pena, riprese i suoi studi su come fotografare un cavallo in corsa. La soluzione: un fondale bianco, il cavallo ripreso di profilo, una batteria di 24, anche se qui ce ne sono 20, apparecchi fotografici a terra, per riprendere la corsa dal punto di vista più adatto. 24 cordicelle poste tra il fondale e l’otturatore che, spezzandosi al passaggio di Occident, avrebbero fatto scattare gli otturatori. Detto-fatto: ecco il risultato. Per la prima volta l’occhio umano poteva vedere le singole fasi della corsa al galoppo, verificare che, per pochi istanti, il cavallo “volava” con tutte e quattro le zampe raccolte sul ventre.

 
Immagine in evidenza
Cavallo in movimento, 1878 – © Eadweard Muybridge/ Wikimedia Commons

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