5 Giugno 2019 di Vanessa Avatar

Al circolo dei laureati dell’Università di Harvard, il Segretario di Stato statunitense George Marshall tenne il celebre discorso che dichiarava al mondo la decisione degli Stati Uniti di avviare l’attuazione di un piano di sostegno economico-finanziario per la ricostruzione dell’Europa. Gli ingenti aiuti, previsti in 3-4 anni, andavano a favore dei popoli del vecchio continente ancora stremati dalla guerra – rimanevano esclusi la Germania Ovest, l’Unione Sovietica e i Paesi del blocco orientale –. Alla conclusione del programma, nel 1951, la produzione nazionale degli Stati Uniti raddoppiò e la disoccupazione scese da 10 a 2 milioni di persone. Secondo il pensiero di alcuni analisti, lo scopo principale del Piano Marshall non era l’aiuto umanitario, bensì l’affermazione dell’imperialismo americano grazie a una politica estera tesa ad assicurarsi i mercati e ad avviare un’espansione economica all’interno – c’è chi sostiene che fu proprio il Piano Marshall ad aprire ufficialmente la Guerra fredda

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