20 consigli per la fotografia di viaggio #1: i paesaggi

Segui i consigli di un professionista per migliorare la tua fotografia di viaggio! Partiamo dai paesaggi: documentarne la varietà, infatti, è indispensabile per dare il senso del luogo a una collezione più ampia di immagini.

Fotografia di viaggio #1

1 – L’ora dorata

Molti fotografi sono attratti dalla fotografia di albe e tramonti. Ma nella cosiddetta ora dorata, quel particolare periodo che segue l’alba e precede il tramonto, il soggetto può essere ammantato di una suggestiva luce calda e delicata.

Anche al tramonto la luce può essere bellissima, ma all’alba, in particolare, l’aria è spesso più limpida o, a seconda delle stagioni, possiamo trovare una fotogenica foschia. Purtroppo, fotografare l’alba significa alzarsi molto presto. 

Quando scattiamo all’alba o al tramonto, non sentiamoci obbligati a includere il sole, che spesso diventa dominante nelle immagini. Diamogli le spalle e studiamo la luce che cade sui soggetti e il modo in cui li infiamma e li scalda (per questo approccio, può capitare che i siti famosi per gli scatti all’alba siano meglio al tramonto e viceversa).

Se decidiamo comunque di inquadrare il sole, anche marginalmente, usiamo il paraluce e puliamo la lente frontale per evitare il riverbero.

2 – Tempo estremo

Le condizioni meteo più difficili, come temporali o nebbia fitta, possono scoraggiare gli escursionisti, ma dovrebbero attrarre noi. Sono fantastiche per la fotografia paesaggistica! Gli scatti realizzati a metà giornata sono spesso poco soddisfacenti, ma se aggiungiamo un cielo plumbeo possiamo riguadagnare molta atmosfera (soprattutto se lo enfatizziamo con un filtro graduato reale o virtuale, in Adobe Lightroom).

Anche la pioggia può esserci amica e rendere spettacolari scene normali – potremmo anche essere premiati da un arcobaleno! L’unica accortezza è avere sempre in borsa una copertura impermeabile per la fotocamera.

Quando pianifichiamo gli scatti, teniamo presenti le previsioni meteo e cerchiamo di essere sempre pronti a cambiare soggetto a seconda delle condizioni. Le giornate coperte, per esempio, sono perfette per fotografare boschi e foreste e per le lunghe esposizioni dell’acqua e molto, molto meno indicate per le grandi vedute.

3 – Fotografia di viaggio: giochiamo con la luce

Scattare con il sole alle spalle è un consiglio classico e in realtà serve davvero a evitare problemi di esposizione e riverbero. Solo che le immagini, e in particolare i paesaggi, finiscono per risultare un po’ piatte.

Il controluce può essere molto più teatrale e ridare importanza a luci e ombre sulla scena. Può anche essere un’ottima soluzione nelle giornate nuvolose, con risultati eterei e di grande atmosfera. Alcuni soggetti, poi, stanno meglio in controluce: praterie, piantagioni di tè o risaie mostrano il loro verde migliore, intenso e vibrante – soprattutto se abbiniamo un filtro polarizzatore.

Anche una copertura nuvolosa non continua può essere ideale, perché rende il cielo più interessante e lascia che il sole proietti i suoi raggi su parti del paesaggio.

4 – Prendiamoci il nostro tempo

Usiamo un treppiede per costringerci a rallentare e a pensare a quali elementi della scena sono più importanti per noi. Se il cielo è un blocco omogeneo, per esempio, non lasciamogli occupare un terzo dell’inquadratura solo per rispettare la regola dei terzi.

Cerchiamo invece altri elementi che possano dare più forza alla composizione. Le forme forti e i contorni possono indirizzare lo sguardo nella scena, mentre l’equilibrio può essere recuperato con alberi o massi isolati in corrispondenza delle intersezioni delle linee dei terzi.

Non trascuriamo la profondità di campo e ricordiamo che è regolata da lunghezza focale, distanza di fuoco e apertura del diaframma. Per la miglior nitidezza, evitiamo di chiudere al massimo il diaframma e usiamo un’app di calcolo della profondità di campo per capire dove mettere a fuoco e il diaframma migliore. Ci terrà occupati mentre aspettiamo la luce perfetta!